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Monaco di Baviera - Il lancio della nuova Mustang è un momento molto importante per Ford. La muscle-car, infatti, non è un modello nato per fare "numeri" ma per rappresentare nella migliore delle maniere l'heritage del brand ma anche il suo futuro. Un veicolo iconico, strettamente legato al passato con il suo portentoso motore V8, ma anche più vicina ad un mondo moderno con la più semplice motorizzazione 2.3 EcoBoost su cui Ford conta molto per il successo della Mustang anche in Europa. Del mondo Mustang ne abbiamo parlato con Tom Barnes, Vehicle Engineering Manager Ford Mustang.
Cosa rappresenta Mustang per Ford?
«La Mustang è sempre un simbolo di libertà e divertimento. Ma è anche storia. Quello che abbiamo voluto da questo modello era portare la storia di 50 anni, tutto quello che Mustang ha significato nel suo passato, in un modello pronto per i prossimi 50 anni».
Quali sono i punti chiave del nuovo modello?
«Abbiamo voluto assicurarci di condensare in questo modello tutto il divertimento della Mustang ma anche innalzare il livello di raffinatezza. Ma la prima cosa era fare in modo che fosse bella. Poi abbiamo cercato di migliorare la dinamica di guida, mantenendo confort e controllo. Quando la guidi è un'auto fantastica, molto meglio delle precedenti, ed ha freni eccezionali. Per quanto ci riguarda è una delle auto migliori al mondo ed è un'auto che guarda avanti al futuro dei prossimi 50 anni di questo modello».
Quali sono le competitor della nuova Mustang?
«La prima competitor era ovviamente il modello precedente e la nuova gira due secondi più veloce della vecchia sulla nostra pista di collaudo. Ovviamente abbiamo guardato anche altre competitor, come la BMW M4 o la Porsche 911, ma quello che ci serviva da queste auto era più un'idea perché la Mustang è un'auto unica, facile, comoda e divertente».
Come mai non avete utilizzato più materiali leggeri? Non c'è traccia di carbonio o magnesio, per intenderci
«Abbiamo usato molto alluminio dove secondo noi aveva senso, per contenere peso e migliorare la performance. Abbiamo guardato molto al carbonio, al magnesio, ma non abbiamo trovato particolari vantaggi in relazione ai target che ci eravamo prefissati. Non escludo però che questi materiali vengano utilizzati in futuro».
Avete scelto di mantenere il cambio a convertitore di coppia. Come mai questa scelta in un mondo di cambi a doppia frizione?
«In Europa abbiamo il 2.3 EcoBoost ed il V8. In America abbiamo anche il V6. Abbiamo tre motori diversi, abbiamo sia cambi automatici che manuali. Per gli automatici abbiamo valutato anche una trasmissione a doppia frizione, è una tipologia di cambio che abbiamo nel Gruppo Ford, ma il normale convertitore di coppia settato in chiave sportiva, proprio come quello della nuova Mustang, è nostro parere il miglior compromesso possibile tra guidabilità, confort e performance».
Avete mai pensato di fare un monomarca con le Mustang?
«Qualche anno fa avevamo un monomarca riservato a questa vettura organizzata da Miller Motorsport, ma poi quel programma si è interrotto. Era una serie interessante perché chi vinceva aveva una mano ad entrare nel mondo del professionismo. Non escluso che, almeno in America, si possa fare qualcosa di simile nei prossimi anni, magari in modo più semplice ed economico».
Miloš Pavlović
Ford
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(RM) - Italia
800 22 44 33
https://www.ford.it
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