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Finalmente ci si può mettere una pietra sopra. I Giochi Olimpici di Tokyo 2020 non si faranno quest’anno. Una pietra enorme, che comunque andrà rimossa per riavviare l’incredibile macchina organizzativa che il governo giapponese ha deciso per primo di parcheggiare.
È, infatti, il Primo Ministro giapponese, Shinzo Abe, che recupera le redini del cavallo impazzito e lo guida verso l’unica decisione possibile in maniera… decisa. Non è certo una decisione unilaterale, sia chiaro. Shinzo Abe ha parlato con Thomas Bach, Presidente del CIO, con il governo della Capitale e la presidenza del Comitato Organizzatore, orientando tuttavia precisamente la discussione. Soprattutto ha posto fine alla melina del Comitato Olimpico Internazionale, che non ne voleva sapere e solo due giorni fa decideva … di prendersi ancora un mese per formulare l’espressione giusta. Viene meno anche la pressione degli organizzatori giapponesi, che avrebbero preferito di gran lunga che i Giochi si facessero dal 24 Luglio al 9 Agosto, come da programma.
Non è formalmente una decisione congiunta, ma contestualmente all’annuncio del Ministero è arrivata l’approvazione, questa volta formalmente unanime, delle parti, e sintetizza quello che era diventato l’argomento preciso e pressante di un numero rapidamente crescente di Atleti, Team, Federazioni. È evidente che nel momento che anche gli USA sono usciti allo scoperto chiedendo che i giochi fossero spostati al 2021, le ultime chance di una mozione contraria si sono sgretolate praticamente all’istante.
I Giochi Estivi sono dunque al momento riprogrammati per l’estate del 2021, questa volta con un calendario sommario che non può indicare alcuna data precisa, e saranno ancora intitolati Tokyo 2020. In questo modo si salvano mandando in magazzino, ma non al macero, almeno tutto il lavoro fatto per immagine e merchandising, e il programma dell’evento che non subisce, così, alcun taglio.
Si ferma anche la Fiaccola Olimpica, che sarebbe dovuta partire da Fukushima, e si dovrà decidere come comportarsi con le qualifiche già effettuate, e cominciare a riposizionare correttamente, compatibilmente con altre cascate di rinvii e sovrapposizioni, un puzzle di operazioni inimmaginabile per estensione e difficoltà.
Si sta parlando di un rinvio di un anno deciso tre mesi prima. L’Olimpiade è un evento immenso. È spostato come un fuscello da un flagello micidiale. Almeno adesso è certo in che direzione si deve andare.
© Immagini IOC