The London Project to Cure Blindness: secondi nella 6h di Silverstone

The London Project to Cure Blindness: secondi nella 6h di Silverstone
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Il Team Storholm Racing ha chiuso al secondo posto l’impegnativa manche di Silverstone della Le Mans Series grazie ad una vettura competitiva e a dei piloti determinati soprattutto nel sostenere il progetto volto a curare la cecità tramite la ricerca sulla retina artificiale
12 settembre 2011

Si è conclusa anche per il team Storholm Racing la 6h di Silverstone che ha visto concludere al secondo posto la Oreca FLM-09 iscritta alla categoria FLM di cui Moto.it e Automoto.it sono partner nella ricerca fondi per lo studio sulla retina artificiale.

Una gara conclusasi a soli 20 secondi dal leader del campionato FLM della Le Mans Series, ovvero il team Pegasus. Un risultato questo che porta un’ulteriore carica di ottimismo nel team Storholm Racing, che ha iniziato questa manche scattando dalla terza casella in griglia e che soprattutto porta ancor più visibilità internazionale alla nobile causa: The London Project to Cure Blindness.

La squadra di Zionsville ha lottato fino alla fine con l’obiettivo di racimolare quanti più punti possibili in ottica campionato permettendo al contempo ai piloti Grogor, Mitchell e Kronfli di prendere confidenza con la vettura e con il tracciato, in quanto rookies nel Le Mans Series.

Jordan Grogor è stato il primo a partire dei tre piloti della squadra, spingendo al limite la vettura per un’ora e 54 minuti guadagnando un buon vantaggio sulla vettura del team Pegasus Racing.

Al 52° giro i comandi della Oreca FLM-09 sono stati presi da Aldous Mitchell, il quale ha fatto di tutto per mantenere il comando della gara, ma il traffico elevato e la pista ancora sconosciuta hanno costretto il pilota del team Storholm Racing ad accontentarsi di un più che rispettabile secondo piazzamento.

“Questo è stato il mio primo vero approccio alla vettura – ha dichiarato Mitchell – ho praticamente dovuto imparare pista e macchina in condizioni di gara, ma sentivo di avere un buon passo e un buon feeling con la vettura per poter fare bene, ma a un certo punto della corsa le gomme posteriori si sono surriscaldate troppo e ho avuto alcuni problemi nel tornante, ma ho soprattutto trovato molto traffico davanti a me. E’ stato comunque molto bello correre con questa vettura per la prima volta”.

Bassam Kronfli, terzo pilota del team, ha colto l’occasione di un pit-stop (deciso per effettuare il cambio gomme) per mettersi al volante dell’auto, ma la sosta ha richiesto dei tempi lunghi, che si sono tradotti in un distacco di due giri dal leader del campionato, pertanto Kronfli ha dovuto spingere al massimo per ridurre il divario con il diretto rivale prima di ridare i comandi a Grogor.

“Penso che in realtà sia andata abbastanza bene – ha dichiarato Kronfli – ci ho messo qualche giro a trovare il mio ritmo perché all’inizio stavo correndo nel traffico. Una volta liberatomi dei veicoli che mi rallentavano ho potuto iniziare a spingere e iniziare a duellare per le posizioni che contano. Ad un certo punto sono anche stato colpito da dietro e su un lato, ma la vettura non ha riportato danni considerevoli, quindi sono abbastanza soddisfatto del nostro lavoro”.

Verso la fine della gara forti raffiche di vento hanno iniziato a rendere la pista più insidiosa per le vetture e dato che gli pneumatici Michelin si sono dimostrati molto validi senza usurarsi eccessivamente, il team principal Mark Scott, ha optato per non effettuare ulteriori soste e cambi pilota durante le fasi finali della corsa.

La Oreca FLM-09 è così passata sotto la bandiera a scacchi a sole due miglia e 20 secondi di distacco dalla vettura del team Pegasus. “La fase finale della corsa è stata davvero combattuta – ha detto Grogor – la macchina era fantastica, così ho continuato a spingere e spingere. Abbiamo avuto un certo distacco per un po’, ma ci abbiamo creduto e siamo riusciti ad arrivare, è questo che conta. Ringrazio tantissimo il team e il The London Project to Cure Blindness e spero che questo possa essere il primo di molti podi”.

Ricordiamo però che la corsa più importante che si possa disputare è quella per curare la cecità. Il sostegno alla ricerca può essere dato tramite: The London Project to Cure Blindness, supportando così gli sforzi di ricercatori e chirurghi per ridare speranza a chi ha perduto un dono così importante come la vista. E' inoltre possibile contribuire alla causa anche attraverso il sito: www.justgiving.com

 

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