Tesla Semi: una "gola profonda" della Pepsi lo distrugge

Tesla Semi: una "gola profonda" della Pepsi lo distrugge
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Per dovere di cronaca, gli episodi citati in questo articolo sono comparsi su Motorhead e riportati da un non meglio precisato dipende della Pepsi, l'azienda americana che per prima ha adottato il Tesla Semi, il TIR completamente elettrico costruito da Elon Musk
10 novembre 2023

Non c'è da meravigliarsi se questo dipendente della Pepsi negli USA abbia voluto rimanere anonimo: i suoi commenti sul Tesla Semi dopo un anno circa di utilizzo sono a dir poco preoccupanti e di sicuro lesivi dell'immagine che Tesla ama dare di sé. Provengono, secondo il sito Motorhead, da "un amico" che a sua volta avrebbe fatto qualche domanda ad un "Pepsi employee" durante una ricarica presso un supercharger.

PepsiCo è stata la prima - e per quanto si sa ancora unica - azienda che ha ricevuto esemplari del Tesla Semi, il 1° dicembre 2022, che è ancora classificato come "production pilot", quindi in una fase con specifiche ancora non del tutto definitive. Infatti di questo mezzo non si conoscono ancora alcuni dettagli importanti, come il prezzo, l'energia del pacco batterie ufficiale (c'è solo una dato stimato in 900 kWh) o come Tesla garantisce la percorrenza di 1.600.000 chilometri. Sembra che ai conducenti del Semi sia vietato parlare del veicolo Semi, come riportato da CNBC (al minuto 8:20).

Per chi non lo ricordasse, ecco alcune delle caratteristiche note di questo veicolo:

  • - Autonomia di 800 km con un carico massimo di 37.195 kg
  • - Accelerazione da 0 a 96 km/h in 5 secondi (un normale TIR ne impiega 20)
  • - Consumo di 1,7 kWh per miglio (dedotto da un posti di Elon Musk) che porterebbe l'autonomia a circa 530 miglia o poco più di 800 km.

Pepsi, secondo le "confidenze", non riesce a fare più di 400 miglia a pieno carico, il che fa pensare che i numeri relativi all'energia non siano di 900 kWh ma di circa 700 kWh. L'uso intensivo della batteria sta causando problemi di affidabilità. Il costo stimato di sostituzione dell'intero pacco - prendendo come riferimento quello di una Model S- è di 170.000 dollari. 

Il dipendente di PepsiCo ha dichiarato che il Tesla Semi utilizza batterie a tasca prodotte in Nevada, in contrasto al fatto che tutte le celle prodotte da Panasonic in Nevada sono cilindriche, ma Tesla potrebbe importare queste batterie dall'estero e confezionarle nel loro impianto. 

Lo Stato della California incentiva con denaro pubblico l'acquisto dei camion elettrici e la stazione Megacharger per i veicoli pesanti da sola costa circa 6 milioni di dollari perché eroga 750 kW per ricaricare la batteria in 50 minuti, cosa che può portare ad un deterioramento intenso. Sempre secondo le fonti, Tesla non utilizza parti speciali per usi pesanti per il Tesla Semi ma parti prese dalla produzione automobilistica, come la sospensione a parallelogramma della Model S per l'avantreno, quindi poco adatte per gli impieghi commerciali e industriali. Qui sotto la recensione di CNBC.

 

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