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Non è di certo un periodo spensierato per Elon Musk e Tesla. Dopo la Model X "impazzita", ora è la Model S a far accendere di nuovo i riflettori sulla casa di Palo Alto. Questa volta il problema sembra affliggere le sospensioni, che dopo il cedimento di un braccetto su un esemplare del 2013 con più di 110 mila km è diventato un vero e proprio caso.
Musk: «Una o più persone hanno cercato di dare la falsa impressione di un problema di sicurezza, quando quest'ultimo non esisteva. La domanda è: perché?»
La Nhtsa (l'agenzia per la sicurezza stradale) infatti è stata subissata di decine di segnalazioni anonime riguardo lo stesso problema, segnalazioni la cui attendibilità però secondo Musk è sostanzialmente nulla, dal momento che lo stesso Musk in un tweet ha tuonato: "37 dei 40 reclami inviati alla Nhtsa sono fraudolenti, con ubicazioni o numeri identificativi fasulli. Una o più persone hanno cercato di dare la falsa impressione di un problema di sicurezza, quando quest'ultimo non esisteva. La domanda è: perché?".
La Nhtsa indagherà a fondo anche su un altro caso. Da quanto emerso infatti, dopo essersi proposta di pagare la metà della riparazione alla sospensione difettosa (3.100 dollari), Tesla avrebbe proposto al cliente un Goodwill Agreement, un accordo di non divulgazione in cui si richiede di mantenere "confidenziali" i dettagli della vicenda. La casa ha in ogni caso smentito la presenza di un problema di sicurezza, definendo l'episodio unico nel suo genere.
Proprio sui presunti agreement Tesla è stata interpellata dall'agenzia, con la richiesta di intervenire per modificare il testo dell'accordo specificando, come precisato da Tesla stessa, la natura di "tutela in caso di azioni legali" e non "ostacolo alle comunicazioni dei clienti". Le modifiche agli accordi sono state definite "soddisfacenti" dalla Nhtsa, mentre per vedere come evolverà la vicenda relativa alle sospensioni bisognerà aspettare ancora qualche giorno.