Tesla, le vendite sono triplicate, la consegna è diventata un problema

di Carlo Bellati

Le vendite del 2023 sono salite ad un livello tale per cui il polo di Milano ha problemi di consegna. Si passa a Vercelli

di Carlo Bellati

12 gennaio 2024

Anche se i numeri delle elettriche sono ancora molto bassi rispetto ad altri Paesi d'Europa, le vendite di Tesla sono autoesplicative: dal 2022 al 2023 l'incremento nelle consegne è stato di oltre il 200%. Questo risultato è la conferma che un certo tipo di business model, del tutto diverso dai metodi di vendita attuati sinora in Italia attraverso le classiche concessionarie, funziona e non ha allontanato i clienti. D'altro canto, questa crescita ha fatto emergere un problema strutturale che si traduce in due parole: la consegna e l'assistenza.

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Vercelli, Texas

Nei piazzali della CAT Group di Vercelli (che appartiene ad una società francese) è sorta in fretta una casetta prefabbricata con la grande T sulla parete, un tendone e tantissime Tesla parcheggiate intorno. È evidentemente un'area di stoccaggio di auto nuove, dato che questo grande operatore logistico lavora con molti carmaker, ma la situazione appare provvisoria e organizzata in fretta e furia. Eppure è proprio qui che avviene uno dei momenti più sacri nell'acquisto di un auto, la "consegna" (qui direbbero il delivery), una piccola cerimonia cui un tempo partecipava tutta la famiglia come ad un battesimo. A volte si sceglieva persino il nome da dare alla nuova quattroruote. La location di Vercelli è stata scelta come "potenziamento" di altre sedi di consegna come Milano- Peschiera Borromeo, che pero sono piccoli e non riescono a fare fronte, e non possono ingrandirsi come invece è accaduto a Verona con il nuovo Tesla Centre più grande d'Italia. Per arrivare al Centro Logistico di Vercelli da Milano o da Torino ci vuole un'ora di treno e 15 minuti di taxi, oppure qualcuno che vi ci accompagni.

Eccitazione, qualche delusione

Il lungo report di Andrea Malan su Automotive News che tratta l'argomento mette in luce i pregi e i difetti di questa soluzione: file in attesa, preparazione un po' frettolosa delle auto (pulizia, targhe) e ad istruzioni sull'uso della nuova Tesla molto sommarie, con l'invito ad andare subito al Supercharger più vicino perché le auto vengono consegnate con la batteria fra il 10 e il 35% di carica. Considerando che per molti clienti è la prima elettrica della vita, sarebbe da prendere in considerazione un briefing più approfondito o magari una collaborazione con i club degli owners che sono sempre pronti a rispondere alle varie domande.

Un futuro senza concessionarie?

La formula adottata sin dall'inizio da Tesla che non prevede intermediari fra la Casa e il cliente e prezzi fissi, molto criticata all'inizio, si sta dimostrando, se non vincente in assoluto, comunque possibile e accettata di buon grado dai compratori. Il processo si svolge tutto online e senza troppe variabili o burocrazie, i tempi di consegna sono in genere rispettati con precisione e l'operazione nettamente semplificata dal fatto che le variabili d'allestimento e le opzioni sono ridotte davvero al minimo. Anche se questa pratica di Tesla ha i suoi svantaggi e per il momento non ha altri riscontri in Europa, tutti i grandi brand stanno cercando soluzioni simili con la trasformazione delle concessionarie in Agenzie di vendita gestite centralmente, in sostanza (pochi) grandi centri di consegna ben attrezzati che agiscono non più come imprese individuali ma come filiali.

Gli attuali centri di assistenza Tesla in Italia (Verona non è ancora stato aggiunto)

Assistenza post vendita, qui c'è da lavorare

Tornando alla Big T e ai suoi nuovi owners, le lamentele sulla consegna vengono presto dimenticate per diventare più ricorrenti in un secondo momento, in occasione di interventi di manutenzione o riparazione fuori dall'ordinario. Come tutti sappiamo le elettriche sono virtualmente prive di tagliandi di assistenza se non per le parti di usura come le gomme, i freni o i tergi (tutte cose di cui si può occupare una normalissima officina) ma quando c'è in gioco un malfunzionamento della parte elettrica o un incidente che la coinvolge, possono essere dolori. I Tesla Center autorizzati sono pochi e principalmente al Nord, le carrozzerie di più ma anch'esse poche, considerando che in Italia sono arrivate oltre 10.000 Tesla in più nell'anno appena passato. Sotto questo profilo sono avvantaggiati i marchi più tradizionali che hanno una rete di officine più capillare oppure quelli come Polestar che, benché nuovi, possono però appoggiarsi ad una rete molto solida come quella di Volvo.