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I ricercatori del Tencenter Keen Security Lab hanno trasformato due Tesla Model X in un impianto luminoso. Non si tratta però della prima volta, già lo scorso autunno, infatti, con Model S, avevano messo in piedi il teatrino per dimostrare la vulnerabilità delle auto di Elon Musk.In seguito la società cinese aveva informato il costruttore, che era poi intervenuto con un aggiornamento del software.
A quanto pare non è bastato anche se gli “hacker” hanno riconosciuto che violare Model X è stato più difficile. I ricercatori si sono divertiti a riprogrammare l’apertura delle portiere e il funzionamento dei gruppi ottici. I ricercatori hanno potuto “manomettere” anche il sistema frenante, riuscendo a fare rallentare e fermare a piacimento il Suv a zero emissioni. Tesla ha confermato la volontà di collaborare con i ricercatori, ma ha anche ribadito di non essere a conoscenza di clienti che abbiano subìto violazioni informatiche.
Oltre a quello della proprietà e della tutela dei dati, il tema della sicurezza digitale delle auto del futuro, che saranno tutte connesse a Internet, è uno dei grandi problemi che i produttori dovranno affrontare.
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