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Nell'ultima conferenza dedicata agli azionisti il ministro Elon Musk ha messo per un momento da parte gli impegni politici per parlare delle tecnologie che sono state incorporate nei modelli più recenti - e in particolare nel Cybertruck - già implementate o che potrebbero esserlo a breve. Non c'è bisogno di essere dei fanboy di Tesla per ammettere che alcune di esse sono "disruptive" e che potrebbero far gola a tutti i costruttori perché introducono cambiamenti nelle linee produttive e nella tecnologia altamente desiderabili, non tutte magari, ma qualcuna si. Andiamo nell'ordine con cui sono state presentate agli stakeholders.
L'acciaio a prova di ruggine nelle auto non l'ha inventato certo Elon Musk, ma gli esempi del passato non hanno brillato, come la DeLorean MC12 (si, quella di Ritorno al futuro). Nel caso del Cybertruck l'uso di questo acciaio laminato a freddo ad alta resistenza - persino a prova di proiettile, secondo Musk - rende l'auto a prova di corrosione, non richiede verniciatura, è ultra sicuro in caso di incidente. Tesla non dichiara esattamente il tipo di acciaio, ma dal punto di vista metallurgico è una lega inox 301 o 303 con un alto tasso di nichel (7,2%) e di cromo (17,5%) e piccole aggiunte di molibdeno e manganese, più un misterioso 0,95% di "materiali sconosciuti". L'alta resistenza permette di utilizzare spessori limitati e dovrebbe essere a prova di ammaccatura. In compenso non si può stuccare o verniciare e ci vogliono degli specialisti per riparare questo metallo.
L'uso dell'aria compressa per curvare le lamiere è una tecnica esclusiva di Tesla che, in un certo senso, è stata una scelta obbligatoria per usare l'acciaio inox. Piccolo recap: nell'industria dell'auto esistono vari tipi di superfici delle lamiere e della loro finitura superficiale: si distinguono con una lettera: la A per quelle che sono a vista e che si possono toccare, poi la B per quelle che non sono visibili eccetera. Ecco la piegatura ad aria (air bending) è l'unica tecnica che permette di sagomare una lamiera inox senza graffiarla e di utilizzarla in una superficie di grado A che non deve essere verniciata.
Tesla è stata pioniera nella tecnica del "gigacasting" ovvero l'uso di enormi presse (alcune fabbricate in Italia dalla Idra di Brescia) per forgiare parti del telaio in un unico processo di stampaggio che altrimenti richiederebbe la saldatura o l'incollaggio di numerose parti separate di vari materiali. Il gigacasting richiede l'uso di pressioni di stampaggio enormi, nell'ordine delle 9.000 tonnellate ma permette un enorme risparmio di tempo e di processi produttivi, tanto da essere adottato rapidamente da altre aziende. Un altro dei vantaggi vantati da Tesla è che gli stampaggi difettosi possono essere facilmente riciclati al 100% perché sono omogenei.
Questa dote riguarda da vicino soprattutto gli audiofili: nel progetto della scocca delle Tesla c'è un "segreto" che migliora drasticamente il fronte sonoro e la performance acustica sul principio delle casse acustiche di grande potenza. È noto il fatto che il volume acustico (nel senso dei litri, non dei dB) è fondamentale per una resa sonora potente e dinamica e questa è anche la ragione per cui i diffusori di alto livello sono addirittura enormi. I "vuoti" della scocca Tesla sono sfruttati - specie per i toni bassi - come una cassa di risonanza che esalta il lavoro fatto dagli altoparlanti.
Il Cybertruck, ma forse anche altri modelli in futuro, adotta una tensione dei servizi a 48 volt anziché i classici 12V. Un passaggio non da poco, visto che tutti i servomotori e i servizi hanno dovuto essere riprogettati per la nuova tensione con costi elevati, visto che fino ad oggi nessuno ci aveva provato. I vantaggi? Molto grandi: le correnti in gioco si riducono di 4 volte e i cablaggi pesano la metà. Amperaggi più limitati sono anche la premessa per un impianto più efficiente, perché si riducono le perdite per effetto Joule. Altro vantaggio concreto, da cui ha preso spunto anche la Ferrari Purosangue per le sospensioni: disporre di tensioni più elevate permette di realizzare attuatori molto potenti ma compatti; con una corrente di soli 10 Ampere c'è quasi mezzo kW di potenza elettrica. Una curiosità: Elon Musk ha messo a disposizione di tutti i carmaker per uso libero tutti i brevetti e gli schemi del sistema a 48V del Cybertruck, per invogliare i componentisti a progettare dispositivi idonei. Un'adozione su larga scala li farebbe scendere di prezzo.
Questa tecnologia non è esclusiva di Tesla: anzi, la Porsche Taycan l'aveva introdotta per prima di serie nel 2019, seguita da Hyundai e da altri. Quindi nessun vanto particolare, anche se la Big T la utilizza per la ricarica del Tesla Semi sui Mega-Charger a 500 kW. Ovviamente una tensione più alta di ricarica permette tempi più rapidi e conduttori più leggeri e "freddi" per la presenza di correnti più limitate.
EtherLoop è la tecnologia alla base del nuovo sistema di connessione dati interno alle Tesla, non molto diverso concettualmente da un cavo Ethernet Gigabit che attraversa tutta l'auto e porta comandi e segnali ai vari dispositivi. Anche in questo caso i vantaggi sono immediati: la velocità di trasmissione sale di circa 200 volte rispetto alle reti CAN attuali rendendo più rapido, per esempio, il sistema di segnali che governa lo "steer by wire" o i sensori per la guida autonoma. Il sistema di controllo della potenza, della batteria e dell'assetto prendono più la forma di una rete di computer che non le classiche centralina connesse da una molteplicità di cavi. La EtherLoop elimina il 70% dei conduttori ed è una tecnologia messa a punto negli anni '90.
Anche in questo caso non si tratta di una esclusiva Tesla: la batteria di un'auto elettrica si può ricaricare, ma può anche funzionare al contrario portando energia verso l'esterno ad un utilizzatore, che sia un utensile (Vehicle to load) , una casa (vehicle to home) o la stessa rete di ricarica (vehicle to grid). La differenza è che, nel caso del Cybertruck la potenza disponibile è eccezionale, fino a 11,5 kW, che vuol dire circa tre contatori da 3,3 kW. Quando basta per alimentare un'abitazione per molti giorni in caso di blackout, una caratteristica un po' apocalittica ma molto apprezzata negli USA.
Al capitolo Guida e confort troviamo ben 4 caratteristiche molto in evidenza che tuttavia esistono da parecchi anni nel mondo del'automotive. I cristalli laterali laminati e ad isolamento acustico sono presenti da tempo sulle top car come Mercedes o BMW, e forse l'unico motivo per cui quelli del Cybertruck si distinguono dagli altri è stata la loro vantata resistenza ai proiettili smentita poi dallo stesso Elon Musk nel 2019 in uno sfortunato test in pubblico. Sospensioni ad aria? Indubbiamente molto utili in offfroad per variare rapidamente l'altezza da terra (che può arrivare fino a 40 cm) e per migliorare il confort. Lo steer by wire senza collegamento meccanico con le ruote anteriori è un grande vantaggio quando si vogliono programmare diverse risposte del volante per varie condizioni di guida. La sicurezza, in questo caso, si chiama ridondanza: ci sono due motori completamente indipendenti a controllare le ruote. Le 4 ruote sterzanti invece, più che una qualità, sono una necessità sul Cybertruck, vista la lunghezza di 5,7 metri, per ridurre il diametro di sterzata.
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