Tesla Gigafactory: la fabbrica più grande del mondo

Tesla Gigafactory: la fabbrica più grande del mondo
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Elon Musk, nel corso di una visita dove sta sorgendo la Gigafactory nel deserto del Nevada, ha fatto il punto della situazione sul prossimo futuro che attende Tesla, senza porsi alcun limite
29 luglio 2016

Punti chiave

5 miliardi di dollari. Tanto è stato stanziato per la costruzione della Gigafactory di Tesla nei pressi di Reno, nel cuore del deserto del Nevada. Elon Musk, figura che il mondo ha promosso al rango di guru della mobilità elettrica, si dimostra particolarmente entusiasta dell’avanzamento dei lavori, che tuttavia sono ben lungi dall’essere completati. Dopo aver annunciato il Master Plan: Part Deux qualche giorno fa, è il momento di tracciare un primo bilancio della società statunitense.

I più attenti avranno già notato una lenta transizione del core business aziendale dalla sola produzione di autovetture alla fornitura a tutto campo di energia elettrica, anche grazie alla stessa Gigafactory, l’edificio più grande del mondo – in termini di superficie – la cui produzione di batterie è stata stimata in 500 mila unità annuali, ovvero quanto prodotto dal mondo intero nel 2013.

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«La fabbrica stessa è un prodotto commerciale, un macchinario in grado di costruire le auto» commenta lo stesso Musk. «Richiede più soluzioni ai problemi di realizzazione che non le auto che verranno prodotte al suo interno. Tre anni fa pensavo si trattasse di un’idea completamente folle, ai limiti dell’assurdo, e non ero il solo a vederla così.»

Anche Yoshi Yamada, manager di alto rango in Panasonic – azienda partner di Tesla nella costruzione dell’impianto – non nega di aver avuto qualche perplessità all’inizio. «Nel 2013, quando ci fu sottoposto il progetto, l’idea era pazza. Non si parlava di uno stabilimento capace di produrre più batterie di Panasonic, ma una fabbrica la qui produzione superasse quella di Cina, Giappone e Corea messe insieme.»

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Lo stesso Musk, per descrivere l’importanza della Gigafactory, “scomoda” uno dei più grandi capitalisti del ‘900 come Henry Ford, affermando che la sua fabbrica del Nevada porterà cambiamenti paragonabili al mondo dell’auto come solo l’introduzione della catena di montaggio.

Per il futuro il tycoon sudafricano sembra avere le idee molto chiare. Il core business di Tesla potrebbe proprio la fornitura di energia elettrica. «Nel lungo termine, potrebbe essere un affare più importante rispetto alla produzione di auto» dichiara Musk.

Il futuro, poi, potrebbe essere davvero senza confini. Se, da un lato, è imminente la fusione con Solar City, il più grande produttore USA di pannelli fotovoltaici, dall’altro il programma SpaceX continua ad avere semafori verdi, come l’atterraggio avvenuto con pieno successo della navicella riutilizzabile Falcon 9. Marte, il vero sogno nel cassetto di Musk, sembra farsi più vicino. Chissà se, per allora, l’uomo potrà girare sul pianeta rosso con vetture elettriche…

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