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Ancora una volta, il Cybertruck di Tesla rientra alla base: l’azienda di Elon Musk ha annunciato il richiamo di oltre 46.000 esemplari del suo iconico pick-up elettrico a causa dell'adesivo utilizzato per fissare i pannelli in acciaio inossidabile. Secondo la NHTSA, il rivestimento esterno potrebbe staccarsi durante la guida, aumentando il rischio di incidenti. Tesla sostituirà la colla con un adesivo "non soggetto a fragilità ambientale".
A differenza di molti richiami Tesla, questa volta non basterà un aggiornamento over-the-air: i veicoli interessati dovranno essere portati nei centri di assistenza. Questo richiamo è l’ottavo dopo l’uscita di questa problematica auto, e riguarda soprattutto i modelli prodotti tra novembre 2023 e febbraio 2025, insomma, molto recente.
Le prime segnalazioni sono emerse sui social media. Tesla ha sospeso temporaneamente la produzione e avviato un'indagine a gennaio, concludendo che la colla utilizzata non garantisce la giusta tenuta.
Secondo Dale Harrow, esperto di design automobilistico presso il Royal College of Art di Londra, il comportamento termico dell'acciaio inossidabile potrebbe aver influito sulla capacità della colla di aderire correttamente. "Tesla non è un'azienda piccola e non lavora al risparmio. Sarà necessario un approfondimento per individuare la vera causa."
Per non fare mancare nulla, oltre ai problemi già emersi, ci sono stati guasti anche al tergicristallo e malfunzionamenti ai pedali dell'acceleratore, causati dall'uso di un lubrificante non approvato in fase di assemblaggio.
Il percorso del veicolo non è stato privo di ostacoli. Durante la presentazione nel 2019, il vetro "infrangibile" si era frantumato in diretta. La pandemia ha poi ritardato la produzione fino a fine 2023, mentre il prezzo di lancio è salito da 40.000 a 61.000 dollari.
Nonostante le difficoltà, il Cybertruck ha ricevuto grande attenzione mediatica, arrivando perfino alla Casa Bianca, sebbene Trump abbia dichiarato di preferire la Tesla Model S Plaid.