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Un semplice muro di schiuma dipinto con un'illusione ottica ha fatto ciò che anni di dibattiti tecnici non erano riusciti a fare: rendere comprensibile al grande pubblico la differenza tra due visioni radicalmente opposte della guida autonoma. Il protagonista? Mark Rober, un ex ingegnere NASA il cui canale YouTube da 65 milioni di iscritti è noto per esperimenti scientifici che mescolano rigore e spettacolarità.
Sono nella mia Tesla con l'Autopilot attivo, vado a 40 miglia orarie verso un finto muro dipinto in stile Willy il Coyote.
Mark Rober
Con questa promessa adrenalinica inizia il video che ha scatenato un terremoto digitale e ha fatto impennare del 65% le azioni di Luminar in borsa.
Il confronto organizzato da Rober non è solo uno spettacolo per generare visualizzazioni. È un rigoroso esperimento scientifico strutturato per mettere a confronto due filosofie diametralmente opposte:
I sei scenari della verità
L'esperimento si articola attraverso sei diverse prove, cinque delle quali riproducono situazioni che potrebbero realmente verificarsi su strada:
Ciò che molti non sanno è che Tesla non è sempre stata così restia ad utilizzare sensori aggiuntivi. Le prime vetture di Palo Alto montavano radar, successivamente rimossi per volontà esplicita di Elon Musk.
Una decisione controversa
Nel 2021, contro il parere di numerosi ingegneri interni, Musk ordinò la rimozione dei radar dai veicoli Tesla, basandosi su un ragionamento tanto semplice quanto controverso: "Se gli umani possono guidare con due occhi e senza laser, le telecamere dovrebbero poter fare lo stesso".
Musk non è solo in questa visione. Andrej Karpathy, ex responsabile dell'intelligenza artificiale di Tesla e figura rispettata nel settore, ha sempre sostenuto l'approccio "vision-only", ritenendolo l'unica strada per raggiungere un'autonomia completa scalabile.
Questa decisione ha avuto conseguenze. Negli anni, Tesla ha affrontato diversi incidenti emblematici:
Nonostante i limiti emersi nel test, l'approccio di Tesla presenta vantaggi concreti che spiegano la scommessa di Musk:
Vantaggi economici e produttivi
Vantaggi computazionali
Il vantaggio decisivo: I dati
Il video ha scatenato un putiferio digitale, con reazioni che vanno dall'entusiasmo all'indignazione.
Le critiche principali
Di fronte alla valanga di critiche, Rober non è rimasto in silenzio. Con la disinvoltura di chi è abituato a parlare al pubblico, ha risposto pubblicando l'intero filmato non editato su Twitter. "Guardate voi stessi," sembrava dire, "non c'è nessun trucco." La sua difesa è stata tanto semplice quanto efficace: quel famoso muro in stile Looney Tunes? Era principalmente un elemento di intrattenimento, un modo per rendere digeribile un test tecnico a milioni di non addetti ai lavori. I veri test che contavano erano gli altri cinque, quelli che riproducevano situazioni reali.
Con un sorriso che tradiva una certa soddisfazione per il dibattito scatenato, Rober ha poi fatto notare un dettaglio non trascurabile: le condizioni meteo ricreate nel suo test erano volutamente estreme, "di proporzioni bibliche" come lui stesso le ha definite. Nella quotidianità, ha ammesso, le telecamere di Tesla se la caverebbero probabilmente molto meglio. Ma non è forse vero che la sicurezza di un sistema va testata nei suoi limiti?
In risposta a chi accusava il test di essere falsato, diversi altri YouTuber hanno tentato di ricreare l'esperimento del muro, ottenendo risultati variegati. Alcuni hanno visto la Tesla fermarsi, altri l'hanno vista schiantarsi esattamente come nel video originale. Rober ha accolto questi tentativi con entusiasmo: "Più dati abbiamo, meglio è. La scienza funziona così."
Questo scontro tecnologico si inserisce in una battaglia più ampia per la supremazia nella guida autonoma:
I diversi approcci dei costruttori
I livelli di Autonomia: una distinzione cruciale
Il test di Rober, al di là delle polemiche, ci offre una riflessione profonda sul futuro della mobilità. Come Willy Coyote che insegue Beep Beep con determinazione ostinata, Tesla continua a percorrere una strada tecnologica in solitaria, rischiando occasionali "schianti" contro i muri invisibili dell'ingegneria.
La vera domanda non è quale tecnologia sia migliore in assoluto, ma quale approccio offra il miglior equilibrio tra sicurezza, costi e scalabilità. E soprattutto, quanto siamo disposti a rischiare durante questo percorso evolutivo?
C'è una certa ironia nel fatto che un esperimento ispirato a un cartone animato abbia generato la discussione tecnica più seria degli ultimi anni sulla guida autonoma. Forse, come nei migliori episodi dei Looney Tunes, la lezione più importante arriva proprio quando stiamo ridendo.
Nel frattempo, mentre gli ingegneri continuano a perfezionare i loro sistemi, una cosa è certa: il dibattito tra telecamere e LIDAR è tutt'altro che concluso. E il prossimo "muro dipinto" potrebbe essere in agguato proprio dietro la curva.
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