Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
In un mondo sempre più interconnesso, è facile pensare come le automobili abbiano all'interno di questo ecosistema un ruolo fondamentale. Si chiamano CVD, Connected Vehicle Data, le informazioni prese dalle auto riguardanti ogni dettaglio della vettura stessa e di quelle che ci circondano, e nell'insieme dei dati che viaggiano ormai in rete, info di questo tipo possono diventare vitali per il futuro dell'automotive, e non solo.
Partiamo dalle basi: un'auto moderna riesce tramite sensori ad elaborare dati utili al guidatore e al traffico. Partendo dai dati riguardanti alle componenti dell'auto (freni, motore, pneumatici) e passando ai dati relativi al traffico, tutte queste informazioni potrebbero essere condivise, in modo da creare un'infrastruttura capace di gestire il traffico e aiutare la circolazione.
Ovviamente ci sono tante limitazioni da superare, ma di base tutti questi dati "grezzi", una volta decifrati, renderebbero grandi benefici sia dentro che fuori dall'auto. La problematica principale ad ora rimane il linguaggio: le auto hanno i loro sistemi e le informazioni non sempre sono compatibili tra di loro: è però certo che l'anno scorso, in America, c'erano su strada 84 milioni di auto connesse, e entro il 2035 questo numero dovrebbe arrivare a 305 milioni. Proprio questa crescita fa quindi pensare ad un arrivo prossimo d infrastrutture atte a decifrare questi dati.
Parliamo adesso però dei vantaggi che questo tipo di tecnologia potrebbe avere: la prima cosa importante riguarda senza dubbio la gestione del traffico. Parlando chiaramente, avere delle auto capaci di comunicare ad un'infrastruttura la loro posizione permetterebbe di sapere dove si trovano le auto, e in questo modo gestire i semafori così da far scorrere di più le strade più ricolme di vetture.
Un'altra funziona potrebbe riguardare la comunicazione - che ad oggi già avviene ma in modo acerbo - di incidenti stradali e lavori in corso, segnalazioni che eviterebbero eventuali rischi per i guidatori. Tutto questo porterebbe indirettamente ad avere anche una riduzione delle emissioni, gestendo il traffico in modo intelligente così da evitare la presenza in strada per molto tempo di code.
A tutto questo non va escluso anche il valore commerciale: sapere a che ora passano più auto su determinate strade darebbe ai commercianti la chance di ottimizzare le proprie funzioni, così d'avere maggiori introiti in minor tempo.