Tecnologie mobilità BMW: elettrificazione, guida autonoma, connettività e servizi [video]

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Il punto sulla situazione in casa BMW per le sfide delle nuova mobilità a breve termine, passando dalla gamma elettrificata ai nuovi servizi
30 giugno 2018

Da tempo sulle pagine di Automoto.it vi raccontiamo i cambiamenti in corso nell’industria automobilistica, cercando di dare spazio alle varie prospettive, non sempre concordi, sui molti aspetti ancora in via di definizione: tecnica del veicolo, tecnologie esterne che prendono il sopravvento in abitacolo, nuovi servizi prioritari rispetto alla sola vendita e poi, ovviamente, guida autonoma e infrastrutture. Se per le ultime conta la politica, per il resto non tutti i costruttori sono al medesimo livello su ogni fronte e non tutti si porgono in analogo modo su ogni mercato. Questa volta, con l’aiuto del video racconto e delle interviste del nostro Masterpilot, che si è recato al Workshop BMW, visitando anche l’esempio di azienda green Rimadesio, rigorosamente a emissioni zero (su uno scooter C-Evolution) parliamo proprio della Casa dell’Elica.

I tedeschi sono tra quelli meglio messi in ottica futura di breve termine, grazie alla loro forza industriale e fase collaudata di molti progetti, sul fronte del cambiamento, attivi a macchia di leopardo anche fuori dall’Europa. Hanno una strategia chiamata Number One > Next, dove mobilità elettrica, digitalizzazione, guida autonoma e i servizi, sono punti chiave non solo a parole. E a proposito di parole, sentiamo parlare la dirigenza BMW non di più di fornitura auto premium, ma di mobilità, rigorosamente premium. I quattro argomenti del focus sono quelli inclusi nell’acronimo ACES, ovvero: Autonomous, Connected, Electrified and Services. La stessa filiale italiana BMW fa da esempio, ovviamente, con circa il 70% della propria flotta elettrificata, pannelli solari e 50 colonnine presenti in sede.

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Guida Autonoma

L’avevamo già toccata con mano in preview all’ultimo MWC di Barcellona, la guida autonoma BMW, sulla i3, almeno in versione demo. Una soluzione delle tante che deriva dal nuovo Campus per la guida autonoma a Unterschleißheim, vicino Monaco. 23.000 metri quadrati per 1800 dipendenti: specialisti IT e soprattutto sviluppatori software (intelligenza artificiale, machine learning e data analisys). Da quelle parti un programmatore testa immediatamente il nuovo codice su un’auto in test. Ovviamente anche con un simile centro alle spalle, il percorso è molto lungo anche per BMW, prima di arrivare a quanto si pensi dicendo la parola autonoma. La casa traccia la propria strada con coscienza, sui passi condivisi che sono:

Livello 2 (oggi) con guidatore responsabile in ogni momento (mani sul volante)

Livello 3 (dal 2021 iNext) controllo condiviso tra auto e guidatore. Durante la guida autonoma nel traffico in movimento nella medesima direzione e separato da quello incrociante, il guidatore sarà in grado di fare attività secondarie o rilassarsi (eyes off). Deve però saper prendere il controllo completo in pochi secondi

Livello 4 (dal 2021 con alcune restrizioni tecniche, BMW iNext) guida completamente autonoma nel traffico urbano e (in versione con funzionalità estese) nel traffico in movimento nella medesima direzione e separato dal traffico incrociante. Il guidatore può dormire nei viaggi a lunga distanza, se necessario (differenza con il livello 3 è il tempo di assenza più lungo, mind off)

Livello 5 (forma di progetto pilota) guida autonoma, sedili per passeggeri senza coinvolgimento nella guida; patente non richiesta (driver off). Il veicolo può avere pedali e volante per il piacere della guida, ma non sarà obbligatoria.

Connettività

BMW festeggia il ventesimo anniversario della propria offerta di servizi digitali, iniziata nel 1998 con il primo BMW Assist. Nel corso degli anni sono arrivati a unirsi nel mondo dei servizi telematici la chiamata di emergenza, l’accesso a internet, lo store online; fino al nuovo sistema operativo di bordo 7.0. Ora il software è costantemente aggiornato e si può disporre di Digital Key, per aprire e avviare l’auto, condividendola con 5 persone diverse, da smartphone. La gamma dei servizi ConnectedDrive comprende sicurezza, gestione della vettura e manutenzione (Remote Services, Teleservices) comfort (Concierge 24/7, riconoscimento vocale, condivisione della posizione Live Trip Status) pianificazione delle destinazioni (app BMW Connected, Real Time Traffic Information, Send To Car) entertainment (streaming musicale Online e Apple CarPlay) e anche la produttività in auto (Microsoft Office 365 e Skype for Business). Similmente anche su MINI, con la nuova generazione di servizi 2018, si accede a un mondo digitale di servizi personalizzati e persino sulle due ruote, con BMW Motorrad Connected (chiamata di emergenza intelligente e Connectivity). L’ideazione e la realizzazione di servizi digitali e tecnologie avvengono secondo i bisogni dei clienti, anche attraverso l’utilizzo di una soluzione cloud proprietaria Open Mobility Cloud, per rendere l’esperienza dei servizi capace di controllare tutti gli ambiti della mobilità.

Elettrificazione

Nulla d’inedito per BMW, capace di vendere 100mila veicoli elettrificati nel 2017, non solo la i3 e la i8 ovviamente (con l’ibrido della seconda premiato per la quarta volta con il Engine of the Year Award del segmento) ma nove modelli in gamma BMW i, cui si sommano 1500 scooter C evolution. Gamma che cresce, con diritti di identificazione registrati per BMW da i1 a i9, nonché da iX1 a iX9. Alla i8 Roadster seguirà una MINI completamente elettrica e nel 2020, BMW iX3, poi nel 2021 la nuova ammiraglia BMW iNext, che unirà la mobilità elettrica alla guida autonoma e a nuove opzioni di connettività interne per la prima volta su un modello di serie.

BMW ha investito 200 milioni di euro nel nuovo Battery Cell Competence Centre che sarà inaugurato l’anno prossimo. Si ricercano sviluppi della chimica e della progettazione delle celle per migliorare la performance della batteria, in durata, sicurezza, carica e costi.

5^ All-INCLUSIVE. Quasi pronta la quinta generazione del sistema di propulsione elettrico: 2021. L’interazione tra motore, trasmissione, elettronica di Potenza e batteria, è stata ulteriormente ottimizzata: i singoli componenti del motore, della trasmissione e dell’elettronica di potenza, sono in un’unica unità. Si riduce lo spazio occupato rispetto alle generazioni precedenti, oltre al costo. L’unità è poi modulare, in differenti configurazioni adatte a differenti veicoli. Nella quinta generazione saranno utilizzate batterie più potenti per autonomie fino a 700 km e nei veicoli ibridi plug-in percorrenze elettriche di 100 km. Grazie al sistema modulare, sarà possibile in ogni nuovo modello ogni tipo di sistema propulsivo (termico, elettrico o ibrido plug-in). Con l’elettrico che sarà integrato sull’assale anteriore o posteriore, per ogni tipo di trazione.

Già oggi, tutti gli ibridi plug-in sono integrati nel sistema produttivo, assemblati in dieci differenti stabilimenti che si approvvigionano dai tre produttivi per le batterie: Dingolfing (D) Spartanburg (USA) e Shenyang (CHN). Dingolfing è centro di competenza, nel sistema di propulsione elettrica.

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