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Houston, abbiamo un problema. E anche bello grosso. Il boom delle auto elettriche ha letteralmente rivoluzionato il mercato delle quattro ruote e modificato alla radice i sistemi economici di interi Paesi. Chi era abituato a fare affidamento sull'industria pesante, sul commercio dei pezzi di ricambio e via dicendo, si è più o meno improvvisamente ritrovato a fronteggiare con veicoli che richiedono molta meno forza lavoro. L'attenzione del settore è poi passata dall'hardware al software, visto che gli EV, le elettriche, assomigliano sempre di più a dei robot intelligenti su strada. Non solo: per essere efficienti, mezzi del genere hanno bisogno di apposite infrastrutture (leggi: colonnine di ricarica) distribuite in maniera capillare e di un efficiente sistema di distribuzione energetico. Gli esperti si sono concentrati su questi aspetti tralasciando, ignorando o forse dimenticando la chiave di volta senza la quale l'intera rivoluzione degli EV rischia di fallire ancor prima di completarsi: la preparazione delle officine.
Se ne sono accorti in Cina, dove alla fine del 2024 circolavano circa 26 milioni di veicoli a nuova energia su un totale di circa 360 milioni di veicoli in circolazione. Ok, benissimo la rivoluzione green, l'abbattimento di anidride carbonica e dell'inquinamento acustico. Ma se un'auto hi-tech elettrica dovesse guastarsi, rompersi o anche solo accusare un problema, chi la ripara?
Gli EV rappresentano ormai più della metà delle vendite di auto nuove in Cina. Solo che la carenza di tecnici specializzati in riparazioni di veicoli del genere minaccia di rallentare il loro boom. Meccanici cinesi abituati da decenni a riparare veicoli di ogni tipo rischiano infatti di andare in tilt nel momento in cui vedono comparire auto elettriche all'interno delle loro officine. Gli EV funzionano diversamente rispetto ai mezzi dotati di motore a combustione e necessitano di una particolare preparazione. Persino le richieste più semplici dei clienti, come l'aggiunta di refrigerante per l'aria condizionata, fanno emergere enormi difficoltà in materia. La questione è più seria di quanto non si possa immaginare. Già, perché se da un lato la Cina ha messo gli EV al centro della scena, dall'altro questa trasformazione ha fatto comparire preoccupanti crepe nel sistema di riparazione auto a livello nazionale. Per quale ragione? A differenza delle auto a benzina, i veicoli elettrici fanno affidamento su sistemi elettrici complessi. Ripararli, dunque, non richiede solo competenze meccaniche, ma anche strumenti di precisione, test rigorosi e un set di competenze completamente nuovo. Poche officine sono attrezzate per gestire il cambiamento, mentre i programmi di formazione sono costosi, richiedono molto tempo e spesso sono obsoleti.
Ma per quale ragione il problema sta emergendo soltanto adesso? La risposta è semplice: la prima ondata di EV è quasi “scaduta” e i clienti devono sopportare i primi guasti e problemi tecnici di auto acquistate diversi anni fa. Risultato: la Cina non sembra essere all'altezza della sfida, considerando che i consumatori lamentano spesso – come spiegano i media d'oltre Muraglia – opzioni limitate di riparazione e lunghi tempi di attesa per le manutenzioni fuori garanzia. I numeri sono altrettanto emblematici. Pare che entro il 2025 il settore cinese degli EV richiederà l'operatività di 1,2 milioni di lavoratori, ma con un netto divario di talenti e una carenza preoccupante nei servizi post-vendita. Insomma, mancano circa 1 milione tra tecnici ed esperti di riparazione. La Cina, al momento, conta 397.000 officine di riparazione per veicoli a benzina, ma meno di 20.000 sono specializzate in EV. Calcolatrice alla mano, equivale a poco più di un centro di assistenza ogni 1.000 auto elettriche in circolazione. Come se non bastasse meno di 100.000 lavoratori sarebbero attualmente formati per gestire le riparazioni degli EV, con lacune critiche in competenze quali i test delle batterie, l'analisi dei big data e le tecnologie di guida autonoma. La contraddizione di fondo è evidente: a cosa serve puntare sulle auto elettriche se poi non ci sono abbastanza tecnici per aggiustarle? Prima o poi anche noi (inteso come occidentali) dovremo fare i conti con questo nodo spinosissimo. Meglio prepararsi in anticipo.