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Per fine anno alcune Case auto organizzano eventi di vario tipo, dedicati agli addetti ai lavori. Bilanci e prospettive, con molti dati, qualche elenco unito a dei grafici e poi nel dettaglio: a quantificare quello che è stato un percorso e quello che sarà, nell'anno venturo o nei seguenti. In tempo di pandemia, privi di molte attività in presenza possiamo “vedere” da remoto come certi mega-gruppi macinano dati finanziari buoni, pur a volumi industriali calanti e poi Mazda, che si distingue sotto vari aspetti.
Ancora una volta, come nel proprio stile, almeno in Italia e per dei referenti media come noi. La Casa ha infatti scelto una via molto diversa di comunicare la propria Vision verso il 2030, la propria filosofia sul come progettare, realizzare e far utilizzare nuove auto in arrivo. Un passaggio dall’orizzonte lungo, senza numeri spesso accattivanti solo per la finanza e pochi altri. Senza troppi dettagli di prodotto con anteprime lontane dalla reale disponibilità in concessionaria, ma con una spiegazione a monte, di come si lavora in Mazda.
La storia centenaria legata a Hiroshima e fortemente influenzata dalla cultura giapponese, rivivrà intensamente nelle nuove auto, pur sofisticate e tecnologiche, pur con volumi e architettura che mutano per via dell’elettrificazione. Il 2030 è il traguardo dichiarato per compiere l’evoluzione sull’intera gamma, toccando filosofia costruttiva, concetti emotivi, arte e pensiero costruttivo. Che sono i valori base, che sembrano valori un po’ fumosi per chi non conosce il mondo e il metodo di lavoro giapponesi. A noi la Casa li ha fatti percepire, eccome, in un’esperienza sulle Dolomiti.
Delle novità 2022 per Mazda, quanto possibile lo abbiamo già scritto recentemente: ancora niente salto di generazione per Miata, ma succose special edition e soprattutto dei modelli inediti, da scoprire gradualmente nei mesi caldi. Quello da raccontare prima di fine anno è la dimostrazione “pratica” della nuova Vision che caratterizzerà la Casa per ogni modello al debutto da qui al 2030. L’abbiamo vissuta in prima persona, con una serie di attività a tema di lusso sostenibile. Avvolti in una serie di esperienze palesemente premium, stellate e coccolanti, ma coerenti al rispetto della natura a cui in Mazda si tiene per davvero e, soprattutto, nella ricerca della pace interiore.
È questo un punto fondamentale: quello che si sente e vive dentro, grazie anche a quanto ci circonda. Sempre alla giapponese, con tanto di dovuta meditazione e “bagno” nel bosco innevato. Per sentire e assorbire con tutti i cinque sensi quello che certi ambienti riescono a far percepire, staccando dallo stress e da pensieri esterni. Ecco, dentro alle nuove Mazda dei prossimi anni, ben anticipate da certi concept recenti e prima tra tutte la CX-60, la Casa punta a far sentire in questa maniera. Proponendo la propria visone di eccellenza che è ben oltre il solo look, i materiali a vista, o la scheda tecnica con tanti ADAS.
Sembra un'ovvietà da un certo punto di vista; una sfida dall'altro, per tanto che propone questa visione rispetto ad altre più materiali, ma la passione a chi lavora sui progetti del decennio, non manca in Mazda. Per sfornare auto capaci di coinvolgere il conducente in una dimensione non solo estetica, ma che per tutti parte da quello. La Casa cura in parallelo nei tre continenti con propri centri (Asia, Europa e America) il design. Per non produrre mai auto che seguono certi filoni modaioli, semmai proseguendo il proprio heritage integrandone alcune.
La futura costruzione Mazda si baserà su sei concetti chiave: Design, Unico; Realizzazione, a regola d’arte; Consapevolezza, dei propri valori; Accoglienza; Passione; Sfida.
Sono i valori fondanti del brand, originati dal Giappone e che abbracciano tutti i sensi per dare all’uomo la centralità in questa filosofia. Il design, se come quello delle ultime concept-car esibite è certo intrigante, armonico ma non modaiolo. Semmai anticipatore di una certa costruzione, quella che la Casa vuole dimostrare a regola d’arte giapponese (qualità, durevolezza, assemblaggi ottimali). La Consapevolezza, attributo legato allo spirito giapponese, fa sì che non ci sia bisogno di “andare sopra le righe”. Attendiamoci linee semplici, bilanciate e armoniche, che diano senso di calma. In Giappone l’Accoglienza è considerata un’arte, da applicare anche alle vetture. Mentre la Passione è anche quella di mettere le persone al centro dei prodotti, nel considerare l’auto una cosa viva, nel ricercare armonia assoluta tra essa e il guidatore. Per far sì che anche nei prossimi anni dove tutti parlano di 100% BEV, guidare una Mazda restituisca sempre emozioni vibranti. Infine la Sfida: quella di cercare migliori soluzioni, anche rischiando con scelte diverse dagli altri come ben sa chi ha lavorato sotto i cofani della Mazda, da sempre.
A spiegare la propria parte di applicazione per questa filosofia, il direttore del design Europeo di Mazda Jo Stenuit, che ha rivelato in anteprima quattro sculture realizzate dal suo team. Queste sculture astratte fanno uso di materiali eterei e leggeri come il legno e la corda, e altri pesanti che restituiscono il senso di robustezza, come il marmo. Tali materiali sottoposti alla gravità vengono curvati e modellati in modo da creare forme armoniche e rispettose delle leggi naturali, esprimendo il senso giapponese della bellezza che viene dal rispetto della natura. Da queste forme si può intuire qualcosa delle nuove auto in arrivo per Mazda, SUV e non solo: eleganti perché premium ma anche semplici.
Già dal primo modello del nuovo corso ci attendiamo un bel salto anche per il design interno, ma senza esagerazioni. Specie per la frontiera tecnologica, da imparare a gestire un po’ troppo su certa concorrenza. Tutte le Mazda in arrivo si ripromettono di evolvere rimanendo sempre “umane” da gestire, rilassanti. Crescendo in qualità e sostenibilità, questi interni di cui siamo molto curiosi ricercano la serenità dell'ambiente e delle persone. Non a caso i designer Mazda sparsi nel mondo, sono stati in Giappone per farsi contaminare e partire “dallo 0” con i riferimenti della tradizione di vita dove è nato il marchio.
Non ci può svelare tutti i dettagli dei prossimi modelli, Stenuit, ma mentre illustra la cura artigianale e la ricerca di perfezione nella produzione dei bei concept (persino nella scelta dei caratteri per la scritte) paragona la rilassante esperienza sulle Dolomiti ai target del marchio, quel brand style avviato nel 2018 e chi si deve diffondere ancora di più. Jo conferma che oltre il design anche il piacere guida resterà sempre al centro: senza precludere nessuna motorizzazione finché possibile, anzi, fuori dalle mode anche in quello che non si vede (attendiamo degli e-Skyactiv X Euro7 di cubatura e frazionamento non consoni, a marchi generalisti ma anche premium).
Tra le molte spiegazioni di come lavori il team design globale di Mazda, seguendo la minuziosa ricerca di bellezza artigianale curata manualmente in ogni “virgola” dei progetti alla giapponese, ci ha interessati la parte di design interno. Quello dove ci attendiamo novità interessanti, magari una piccola rivoluzione con elementi simili a quanto visto su MX-30, più che a ogni altra Mazda.
Stenuit ha spiegato come il lavoro parta dal concetto giapponese di MA. Uno spazio quasi vuoto, che fa sentire i benvenuti con i pochi elementi di forte valore, come avviene nelle stanze tatami. Per gli esterni, grazie alle concept-car (su tutte la bella coupé) e i render ufficiali, ci è più facile intuire come si evolve il noto concetto di Kodo, quell’anima che emoziona il designer e ora è mutata. In passato l’ispirazione è venuta dagli animali selvatici, come il ghepardo. Ora la nuova fase tende più alla purezza, con le sculture quali esempi di artigianalità e manualità, rispettose della natura.
Per ognuna la spiegazione di emozioni e movimenti, pur inclusi in opere statiche da tradurre in automobili metalliche. Wonder che mostra il legno come elemento e la gravità a darne movimento. Harmony che combina vetro, pietra e metallo unendo i contrasti. Acceptance che unisce con del filo rosso legno e roccia. Infine Momentum con legno, marmo e metallo in tensione. Qualcuna appare carica di energia, ma anche silenziosa e sofisticata. L’insieme di questi punti, non può che incuriosire verso le nuove auto in arrivo da Hiroshima.