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Toni accesi, richieste, manifestazioni di piazza e conseguenti negoziati, ma il governo sembra procedere sui passi delineati nei mesi scorsi: vita dura per Uber e anche NCC quindi, con un velato supporto agli storici taxi. Le vicende di questi servizi di trasporto, che negli anni hanno aumentato non poco la varietà di offerta, sono sulla bocca di molti e sulle prime pagine, per i gesti plateali di protesta, soprattutto degli NCC. Abbiamo già argomentato su Automoto.it ma pare che ora, il testo tanto criticato dai nuovi protagonisti del trasporto persone, diventerà legge a breve.
I principali risvolti sono quello di rendere il servizio con prenotazioni istantanee di Uber non regolare e quello di limitare le attività degli NCC, meno libere da vincoli e molto meno flessibili di come siano ora. Caratteristiche queste ultime, che hanno in parte decretato il successo NCC.
“Due mesi di civili manifestazioni degli operatori del settore NCC non sono serviti a sensibilizzare il Governo sulle necessità delle imprese del settore, da cinque giorni quattro imprenditori sono in sciopero della fame sotto Palazzo Chigi a Piazza Montecitorio e nessuno del Governo si è degnato di ascoltarli, ma non erano il Governo del Popolo?.” Queste le dichiarazioni del Presidente della più importante associazione nazionale dei noleggiatori con conducente.
Speriamo che le proteste non assumano toni ancor più pesanti, ma se da noi era stato bruciato in piazza un fantoccio del ministro Di Maio, in Spagna non è che siano messi meglio, anzi. Sono i tassisti quelli che bloccano ampie zone spagnole (Madrid e Barcellona) per tutelare i loro diritti in antagonismo con VTC (NCC).