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Categoria tra quelle maggiormente colpite dalla crisi dovuta alla pandemia, per i taxi arriva l’ora di scioperare: un cartello che riunisce molte associazioni di categoria (Claai, Usb Taxi, Tam, OrSA Taxi, Unimpresa, Federtaxi Cisal, Uritaxi, Ati Taxi, Ugl Taxi, Unione Tassisti Italiana, Satam, Ass. Tutela Legale Taxi) ha rotto gli indugi di fronte a quello che definiscono un muro di gomma rispetto alle loro richieste, ed ha indetto uno sciopero di 24 ore per il 6 novembre.
Una giornata particolarmente critica e certo non scelta a caso, visto che proprio il 6 novembre diventeranno operativi i nuovi provvedimenti sulla modalità di uso del trasporto pubblico previsti dal DPCM che divide le regioni italiane in zone cromatiche diverse.
Facile quindi immaginare disagi negli spostamenti urbani, anche se le associazioni dei tassisti hanno fatto sapere che verranno comunque garantiti alcuni servizi essenziali, legati alle categorie più deboli degli utenti come anziani, malati e persone con disabilità.
Alla base della protesta, ci sono come anticipato le “zero risposte“ alle richieste del settore, giunto ormai ad una situazione insostenibile, con il crollo dell’attività ed aiuti economici insufficienti o inadeguati, cui si somma l’assoluta inconsistenza di ogni attività di contrasto all’abusivismo, che trova nella mancata stesura di adeguati decreti attuativi e del DPCM sulle piattaforme tecnologiche, un ulteriore elemento critico.