Tasse auto 2022, ne togliamo qualcuna?

Tasse auto 2022, ne togliamo qualcuna?
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L'anno 2022 che sta arrivando non fa sconti sul fronte delle tasse auto
26 dicembre 2021

Con la legge di bilancio appena votata in Commissione e in Senato e che passa alla Camera per essere approvata con un voto di fiducia (non ci sarà il tempo per discutere di ulteriori emendamenti dato che si deve approvare entro il 31 dicembre, pena l’esercizio provvisorio) ci si aspettavano significativi interventi a favore del mercato auto e degli automobilisti. Aspettative deluse.

Nella Legge 2022 non c’è traccia di incentivi o sgravi fiscali che pure erano stati chiesti da più parti, come l’abolizione dell’inutile superbollo o uno stanziamento per incentivare la sostituzione delle auto più inquinanti con veicoli a basso impatto ambientale.

Pertanto, a meno che il Governo non intervenga successivamente con un provvedimento dedicato alle quattro ruote, saremo cornuti e mazziati. Zero incentivi e nessuna riduzione delle tasse nel 2022. Che sull’auto, come tutti sanno, gravano per una cifra sproporzionata. Giusto per ricordarlo (e magari tenerlo a mente per le scelte future) ecco il desolante panorama dei “prelievi” dal portafoglio degli automobilisti. 

La tassa “regina” sull’acquisto delle auto nuove è l’IVA, pari al 22% (in Europa va da un minimo del 17% in Lussemburgo,  19% in Germania, 20% Francia e 27 in Ungheria). È una bella cifretta, se pensate che l’auto più economica attualmente a listino in Italia, la Dacia Sandero da 7.950 euro (al netto di offerte speciali e sconti vari) costerebbe 1.434 euro in meno (6.516 euro esentasse). Per l’ubiqua Panda, più cara, il listino di 10.400 euro lievita a 12.700 IVAcompresa.

Al momento dell’acquisto va pagata anche l’IPT (Imposta Provinciale di Trascrizione) che si calcola sui kW e si va da un minimo di 151 euro fino a 53 kW (72 CV) più 3,51 euro per ogni kW in eccesso. Su questo importo le Province possono applicare aumenti fino al 30%, e lo hanno fatto oramai quasi tutte, arrivando fino a 4,56 euro per ogni kW.

La tassa di possesso (annuale) è invece di competenza delle Regioni ed è articolata secondo la classe ambientale da un massimo di 3 euro per kW per le Euro 0 a 2,58 kW per le  Euro 6, fino a 100 kW. Ogni kW in eccedenza oltre i 100 kW costa dai 4,5 euro annui per le Euro 0 ai 3,87 euro per le Euro 4-5 e 6.

Ma non basta, c’è anche il superbollo, di cui da anni si chiede l’abolizione e che sembrava potesse essere cancellato in questa Legge 2022, dato che la sua gestione da tempo supera gli incassi previsti. 20 euro aggiuntivi all’anno per ogni kW che eccede i 185 kW (252 CV). Sono previsti sconti per i veicoli più anziani.

Altra spesa “obbligatoria”, che in questo caso sarebbe più che giustificata per ragioni di sicurezza, è la revisione biennale (a partire dal quarto anno dalla prima immatricolazione). Peccato che, nonostante le complesse procedure ottico-telematiche previste per le officine private, ci sia sempre ampio spazio per le frodi. Comunque sono altri 77 euro ogni due anni.

E le accise, ovvero le tasse sui carburanti? Qui la facciamo breve, perché è un fatto che si tocca con mano tutti i giorni: sul prezzo medio della benzina del 20 dicembre, pari a 1,722 euro, 1 euro e 39 centesimi sono accise, ovvero tasse, e la “tassa sulla tassa” ovvero l’IVA. Per il gasolio, poco cambia: 1,587 euro alla pompa, 0,903 euro di tasse.

Altra tassa meno nota è quella che si paga annualmente a favore del Servizio Sanitario Nazionale nella polizza assicurativa, pari al 10,5% del premio RC, per compensare (solo in parte) i costi sociali degli incidenti stradali.

Un vero e proprio salasso è il costo del passaggio di proprietà per le auto usate, così esoso che molti lo chiamano l’IVA sull’usato, e in certi casi supera il valore dell’auto o della moto in vendita. La tariffa da pagare all’ACI/PRA partono da un minimo di 266 euro per auto fino a 53 kW fino a 1.349 euro per 300 kW. A questi si aggiungono ulteriori costi se la pratica viene gestita da una agenzia, fino a 100-200 euro in più. Il metodo “fai da te” permette di risparmiare soldi ma richiede parecchio sbattimento.

Abbiamo lasciato per ultima, perché richiede conferme, l’unica buona notizia di fine anno, e cioè che al 31 dicembre 2021, al pari degli incentivi, scadrà la legge 145/2018 (art.1 comma 1042) che imponeva la sovrattassa ecologica per le auto con emissioni superiori ai 161 g/km di CO2 (da 1.100 a 2.500 euro). Già operativa invece in Lombardia l’esenzione dalla tassa di possesso per i veicoli storici con più di 20 anni (anziché 30 nel resto d’Italia).

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