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Dopo la sentenza della Corte di Cassazione, che a sorpresa ha deliberato che una targa prova non può essere utilizzata su veicoli già immatricolati, le attività legate a concessionarie e venditori di auto usate, oltre che di officine, sono cadute in un limbo che ne blocca il lavoro e rende difficile la prosecuzione della gestione operativa quotidiana.
In attesa che il governo (quale?) riesca a sanare la situazione attraverso un nuovo regolamento indicato dal Ministero dei Trasporti, arriva la notizia di un emendamento specifico predisposto da Sara Moretto, deputata di Italia Viva, che propone di modificare l’articolo 98 del Codice della Strada prevedendo che “la circolazione di prova per effettuare prove tecniche necessarie per individuare malfunzionamenti o per verificare l’efficienza delle riparazioni effettuate […] è consentita anche su veicoli già immatricolati”.
«Deve tornare possibile, e con urgenza - spiega la parlamentare - la circolazione con targa prova per le aziende di autoriparazione. La questione è stata inserita nel parere sul Milleproroghe approvato in Commissione Trasporti. Con la collega Raffaella Paita, Presidente della Commissione, abbiamo anche presentato un emendamento al decreto per consentire la circolazione di prova sui veicoli già immatricolati, che mi auguro sia reso ammissibile e che venga approvato. La sentenza della Corte di Cassazione ha messo in discussione la possibilità per le aziende di autoriparazione di utilizzare la targa prova, ma si tratta di un'assurda interpretazione delle norme vigenti a cui da tempo sto cercando di porre rimedio. A riguardo avevo presentato un emendamento alla legge di Bilancio e ora questa nuova iniziativa: la questione deve essere risolta al più presto».