Targa prova anche su veicoli già immatricolati

Targa prova anche su veicoli già immatricolati
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Il Governo mette fine ad un'annosa vicenda, accogliendo le richieste degli operatori di settore
3 settembre 2021

Targa prova, finalmente arriva la soluzione ad una vicenda tutta italiana, nella quale lungaggini burocratiche, sentenze ed interpretazioni diverse si sono sovrapposte negli anni, creando confusione, incertezze e danni economici agli operatori del settore, primi tra tutti concessionari ed officine.

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Il Governo ha infatti inserito nel “Decreto Infrastrutture” di recente approvazione anche la norma sul corretto impiego della targa prova, che potrà essere utilizzata, oltre che sui veicoli ancora non immatricolati, anche su quelli già dotati di carta di circolazione (o di certificato di circolazione nel caso dei ciclomotori), per tutte le esigenze relative non solo a prove tecniche, sperimentali o costruttive, ma anche per dimostrazioni e trasferimenti per motivi di vendita.

Insomma, si è giunti alla parola fine per una querelle che dura da anni, da quando alcune interpretazioni di tribunale, avvenute a seguito di segnalazioni da parte della Polizia Stradale, hanno messo in discussione una prassi consolidata e generando non pochi problemi agli operatori, costretti a dover in alcuni casi pagare pesanti sanzioni a seguito di verbali contestati dagli agenti, oppure a rinunciare al proprio lavoro appunto per non incorrere nel rischio di multa.

Nel testo del Governo è confermato l'obbligo di copertura assicurativa da parte del titolare dell’autorizzazione alla circolazione di prova, che risponderà degli eventuali danni causati dal veicolo, anche se munito della carta o del certificato di circolazione.

Il provvedimento diventerà operativo il giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale; entro i successivi novanta giorni, inoltre, è atteso anche un decreto del Presidente della Repubblica che modificherà il Dpr del 2001 che disciplina la materia, in merito alle condizioni del rilascio della targa prova e al numero massimo di autorizzazioni per ogni titolare in base al tipo di attività esercitata e al numero di addetti.

«Con questo decreto - ha detto Sara Moretto, deputata di Italia Viva molto impegnata per risolvere il problema - arriva finalmente all'epilogo una questione annosa che ha messo in seria difficoltà migliaia di imprese, soprattuto a dimensione artigianale».
 

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