Il Piccolo Circuito delle Madonie (72 km) è stato per quasi vent'anni il teatro delle più incredibili sfide della mitica corsa siciliana: qui Porsche ci ha vinto 11 volte dal 59 al 73, utilizzando la corsa come banco prova di nuove tecnologie
22 aprile 2015
Se chiedete a chi ha vissuto, anche lontanamente, cos'era la Targa Florio non sorprendetevi se dopo un lungo sospiro ed uno sguardo misto tra gioia e malinconia vi risponderà semplicemente "ahhhh, la Targa Florio...": la reazione, ve l'assicuriamo, è più che motivata perché di corse automobilistiche così belle, purtroppo, non ne esistono proprio più.
Nata nel 1906 da un'idea del duca Vicenzo Florio la mitica corsa siciliana si è disputata per 61 volte (fino al 1977) su diversi tracciati disegnati tra le pieghe delle Madonie ma indubbiamente il percorso più celebre è quello "moderno" che si snocciola tra le 6.000 curve che spezzano i saliscendi di 72 km di strade collinari: un anello "infernale", secondo nemmeno al mitico Nurburgring, su cui le Case automobilistiche si davano battaglia a suon di cavalli ed innovazioni tecnologiche utilizzando i migliori piloti al mondo.
-
-
Porsche ha vinto 11 edizioni della Targa Florio dal 1959 al 1973
800.000 spettatori
Una corsa eccezionale, capace di catalizzare l'attenzione di 800.000 persone assiepate tra le curve nel contesto di un evento uscito dal calendario internazionale nel 1973 e cancellato definitivamente nel 1977 per trasformarsi in un rally che ancora oggi fa parte del Campionato Italiano: del resto il crescendo esponenziale delle prestazioni delle vetture Turismo e GT nel corso degli anni 70 ha portato all'impossibilità di assicurare un livello di sicurezza adeguato a piloti e spettatori con conseguenze inevitabili per quella che sino ad allora era senza dubbio una delle corse più prestigiose al mondo.
Nell'albo d'oro della corsa - che si può in parte rivivere ripercorrendo le strade (aperte al traffico, ove non interrotte da frane e smottamenti...) o al
museo Targa Florio di Collesano - compaiono nomi mitici dell'automobilismo mondiale: Masetti, Sivocci, Varzi, Nuvolari, Villoresi, Taruffi, Munari, Bandini, Merzario, il Preside volante Vaccarella, ma anche stranieri di fama mondiale come Moss, Collins, Von Trips, Elford, Siffert, Van Lennep e molti altri.
Porsche già agli albori della sua attività aveva scelto le corse come banco prova di tecnologie costruttive e soluzioni meccaniche innovative
Grandi Case nell'albo d'oro
Tra le Case, dopo la prima vittoria della Itala fanno la loro comparsa nomi come Fiat, Isotta Fraschini, SPA, Franco, Scat, Nazzaro, Peugeot, Mercedes, Alfa Romeo, Bugatti, Maserati, Ferrari, Frazer Nash, Lancia e Porsche.
Proprio quest'ultima, nell'edizione moderna corsa dal 1951 al 1973 come prova del Campionato del Mondo sui 72 km del "Piccolo circuito delle Madonie", è stata l'azienda che per più volte ha apposto il suo sigillo corsa: per ben 11 volte, infatti, la Casa di Zuffenhausen ha messo le proprie vetture davanti alle acerrime rivali marcate Ferrarie ed Alfa Romeo.
-
-
1956, Umberto Maglioli, Porsche 550 A Spyder
Un risultato incredibile che testimonia come Porsche già agli albori della sua attività, come del resto fa ancora oggi, avesse scelto le corse come banco prova di tecnologie costruttive e soluzioni meccaniche innovative.
Le Porsche che hanno vinto la corsa
La prima vittoria fu di un italiano, Maglioli, a bordo di una 550 A Spyder che pochi giorni dopo la vittoria alla 1000 km del Nurburgring del 1956 riuscì ad imporre anche nei 720 km siciliani una media esagerata (90 km/h) ed un distacco di quasi 15 minuti oltre i suoi 7h54'52".
Il successo di Maglioli, frutto della capacità della 550 di rifornire meno delle rivali, fu solo la prima di una lunga serie targata Porsche. Già nel 1959, infatti, Barth e Seidel ottennero il successo a bordo della 718 RSK Spyder seguita l'anno seguente da quella di Bonnier/Herrmann a bordo della 718 RS 60 Spyder. Un nuovo successo per Bonnier, questa volta in coppia con Abate, arrivò poi nel 1963 al volante della 718 GTR.
-
-
1964, Porsche 904 Carrera GTS, Davis/Pucci
Una delle vittorie più incredibili, più che altro per la bellezza della vettura utilizzata, è stata quella del 1964 con i piloti Pucci e Davis: la 904 Carrera GTS. Vettura di serie concepita con un occhio di riguardo per le prestazioni da Ferdinand Alexander Porsche, la 904 Carrera GTS mise in ginocchio tutti i prototipi della concorrenza specificatamente studiati per le corse.
Il 1964 è un anno molto importante per Porsche perché debutta per la 911 ed il suo motore a sei cilindri boxer viene utilizzato immediatamente dalla 906 Carrera nella categoria due litri che si aggiudica la 50esima edizione della Targa Florio nel 1966 con Muller e Mairesse. La 906 Carrera si distingueva da tutte le altre vetture in corsa per la moderna costruzione del telaio a traliccio di tubi d'acciaio rivestito da una carrozzeria in materiale plastico.
Nel 1967 fu la volta della della 910, portata alla Targa Florio in ben sei esemplari. La corsa si concluse con una tripletta Porsche con la 910-8 (Stommelen/Hawkins) davanti a due 910-6 mentre nel 1968 fu Maglioli a tornare sul gradino più alto del podio al volante della 907-8 condivisa con Elford.
Il 1964 è un anno molto importante per Porsche perché debutta per la 911 ed il suo motore a sei cilindri boxer viene utilizzato immediatamente dalla 906 Carrera nella categoria due litri
Nel 1969 Porsche propose la 908/02 Spyder in virtù dei nuovi regolamenti imposti dal Campionato del Mondo: la vettura si dimostrò subito molto competitiva con quattro dei sei esemplari nelle prime quattro posizioni. La vittoria fu di Mitter/Schutz con un tempo di 6h07'45" che è rimasto imbattuto.
Nel 1970 fu la volta della 908/03 guidata da Siffert/Redman: una vettura molto veloce che ottenne con Kinnunen il record di velocità media su un giro, pari a 128,57 km/h.
Nel 1973 l'ultima vittoria Porsche all'ultima Targa Florio valida per il Campionato mondiale con Lennep/Muller: la loro 911 Carrera RSR dominò letteralmente la corsa.
Targa Florio: la gara delle gare in cui è cresciuto il mito Porsche