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Roma - A poco più di un mese dalla presentazione del ritorno in grande stile della Coppa d’Oro delle Dolomiti, ACI aggiunge un altro, fondamentale tassello nella meritoria opera di recupero della migliore tradizione agonistica legata alle grandi competizioni per auto. Ed in questo caso vale davvero la pena segnarsi in agenda la data dell’evento: la Targa Florio Classic, gara di regolarità classica, in programma dal 9 al 13 ottobre 2013 sulle strade del famoso Circuito delle Madonie, sarà l’evento clou dell’importante progetto di rilancio internazionale di un glorioso marchio.
Gli organizzatori hanno stilato un intenso programma per restituire alla Targa Florio il ruolo che per un secolo l’ha resa simbolo della storia automobilistica, e non solo: al di là della sua funzione sportiva, la gara era una grande kermesse di arte, cultura e progresso. Le giornate in cui si svolgeva catalizzavano sull’Italia – e sulla Sicilia in particolare – l’attenzione di appassionati provenienti da tutta l’Europa, dagli Stati Uniti e dal Giappone, che si riunivano per un immancabile appuntamento a cadenza annuale.
«La Targa Florio - ha affermato Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell’ACI in occasione della conferenza di presentazione - è in grado di entusiasmare gli animi, far rivivere agli appassionati una competizione sana, piena di storia, di cultura e di leggende che la pone di diritto ai vertici tra le gare internazionali. Un marchio conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, “fiore all’occhiello” dell’offerta sportiva siciliana, sinonimo di spettacolo, curva dopo curva, proprio perché è la corsa più antica del mondo».
Porsche protagonista speciale
Il progetto, iniziativa dell’Automobile Club Palermo, proprietario del marchio, che si avvale dell’organizzazione di MAC Group, è parte del calendario di eventi internazionali scelti da Porsche AG per la celebrazione del 50° anniversario della 911. La storia di questo modello, infatti, si è più volte incrociata con quella della Targa Florio di velocità: proprio in omaggio alla famosa gara nelle Madonie, la Casa di Stoccarda ha realizzato nel 1967 la 911 Targa, una variante di carrozzeria della coupé con tetto rigido asportabile.
E sei anni più tardi, proprio quarant’anni fa, Porsche vinse in Sicilia, con una 911 Carrera RSR: a portare la vettura sul gradino più alto del podio ci pensò Gijs Van Lennep, in coppia con Herbert Muller. Targa Florio Classic 2013 celebrerà ciascuno di questi avvenimenti: Gijs Van Lennep tornerà sulle curve del circuito delle Madonie a quarant’anni dal suo trionfo: ci sarà anche lo storico pilota della scuderia Porsche, Gérard Larrousse, mentre Porsche schiererà diverse vetture ufficiali provenienti dal Museo di Stoccarda; tra esse una 911 2.0 Targa del 1967, una 911 Carrera 2.7 RS del 1973 e la 911 Carrera RSR 2.8 che chiuse la gara del ‘73 al terzo posto con i piloti Leo Kinnunen e Claude Haldi. Anche Porsche Italia farà parte del team, con una 911 Carrera RS del 1973 guidata dal Direttore Generale Pietro Innocenti.
La gara
La competizione valorizzerà il Circuito delle Madonie, vera anima della Targa Florio, le cui curve sono state teatro della gara di velocità fin dalla prima edizione. Il programma prevede la giornata di sabato 12 ottobre sulle Madonie, in cui le auto storiche torneranno a correre sulle strade del Piccolo, del Medio e del Grande Circuito. Non verrà comunque perso l’aspetto turistico e culturale della manifestazione: i primi giorni di gara faranno infatti da prologo, con diverse prove di regolarità lungo le suggestive strade della Sicilia. Lungo il percorso non mancheranno panorami mozzafiato: da Cefalù al Parco delle Nebrodi, oltre al Monte Etna e alla splendida Catania barocca.
“La Targa Florio è in grado di entusiasmare gli animi, far rivivere agli appassionati una competizione sana, piena di storia, di cultura e di leggende che la pone di diritto ai vertici tra le gare internazionali”
La Valle dei Templi ed Agrigento ospiteranno il passaggio delle vetture in gara. Partenza da Palermo giovedì 10 ottobre per poi tornarvi nella serata di venerdì 11, con una sfilata in pieno centro. La Targa Florio Classic, gara iscritta a calendario CSAI, è riservata alle vetture d’epoca costruite dal 1906 al 1977, con particolare attenzione ai modelli che parteciparono alla corsa più antica del mondo. Le iscrizioni, aperte fino al 31 maggio, si possono effettuare solo online sul sito www.targaflorioclassic.com.
Ferrari Tribute
Ci sarà anche il Ferrari Tribute to Targa Florio, omaggio della Casa di Maranello alla storica competizione: un’autentica sfida di regolarità che precede la Targa e che accoglierà Ferrari costruite dal 1948 ai giorni nostri. Il marchio del Cavallino Rampante è al terzo posto nel medagliere delle vittorie assolute alla Targa Florio, con 7 primi posti in totale: il gradino più alto del podio è di Porsche, con 11 trionfi in assoluto, tallonata da Alfa Romeo che si è aggiudicata 10 gare di velocità.
La storia della Targa Florio
Era il 1906 quando il giovane Vincenzo Florio, rampollo della famosa famiglia di armatori e industriali palermitani, decise di organizzare una gara automobilistica in Sicilia, lungo il circuito delle Madonie. Targa Florio ha acceso i motori nel 1906 ed è stata corsa fino ad oggi, in tre diverse formule: 61 edizioni di velocità (dal 1906 al 1977, con 10 anni di pausa dal 1915 al 1918 e dal 1941 al 1947 a causa dello scoppio della prima e della seconda guerra mondiale), 2 edizioni di regolarità e 32 edizioni nella versione Rally.
Sono state dieci le edizioni in cui Targa Florio non è stata corsa lungo il percorso che ne ha fatto la storia. Hanno fatto eccezione i 6 anni in cui Targa Florio è stata corsa sul circuito del Giro di Sicilia: Vincenzo Florio nel 1912, ha provato una nuova formula: una gara lungo il periplo della Sicilia, con partenza e arrivo a Palermo in un’unica tappa. L’indirizzo turistico, oltre che rinnovare e rilanciare la Targa, aveva l’obiettivo di esortare le Autorità a provvedere alla costruzione di strade adatte alle auto, emergente mezzo di locomozione.
Dal 1937 al 1940, difficoltà di ordine organizzativo e la necessità di venire incontro ai gusti del momento portarono a disputare la competizione lungo un breve circuito – una sorta di Autodromo – creato nel Parco Reale della Favorita in Palermo.
“Nessun percorso al mondo più della Targa Florio mette in evidenza l’abilità alla guida; un bravo pilota anche se non sarà al volante di un poderoso mezzo meccanico, avrà sempre maniera di ben figurare e di far registrare dei tempi che, se pur non saranno dei records, daranno a lui la soddisfazione di sentirsi bravo; occorre avere una tecnica perfetta, cuore, resistenza, intelligenza”
Fin dalla prima edizione di quella che nel tempo è diventata una delle più rinomate e impegnative gare automobilistiche a livello internazionale, l’obiettivo dichiarato dallo stesso Vincenzo Florio non era tanto di esaltare la velocità, quanto il perfezionamento dell’auto, che doveva trasformarsi in uno strumento di trasporto capace di superare tutte le possibili accidentalità di un qualsiasi viaggio. Un obiettivo raggiunto con il Circuito delle Madonie: il Piccolo, il Medio e il Grande, che si sono alternati per tutte le edizioni.
Pietro Taruffi, che scrisse pagine di puro coraggio in Sicilia e ottenne il primo posto nella 38a edizione della Targa Florio (1954) su Lancia D24 3300 ha descritto il circuito così: «Nessun percorso al mondo più della Targa Florio mette in evidenza l’abilità alla guida; […] un bravo pilota anche se non sarà al volante di un poderoso mezzo meccanico, avrà sempre maniera di ben figurare e di far registrare dei tempi che, se pur non saranno dei records, daranno a lui la soddisfazione di sentirsi bravo, […] occorre avere una tecnica perfetta, cuore, resistenza, intelligenza».
Le parole di Taruffi erano confermate dai fatti. I costruttori internazionali andavano a provare macchine pensate proprio per correre sulle strade siciliane: Porsche concepì è sviluppò in Sicilia il modello sport prototipo 908 appositamente per la Targa, modello famoso come ‘bicicletta’ proprio per la versatilità dimostrata che nel 1970 dominò la più bella delle corse siciliane di sempre, stabilendo con Leo Kinnunen il primato sul giro rimasto imbattuto.