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Wuhai, 22 Luglio
Wuhai, la Buda-Pest della Mongolia Interna. Wuhai, dal 1976 la città che riunisce due agglomerati urbani sulle rive del Fiume Giallo, Uda sulla rive gauche e Haibowan sulla riva destra, nell’area geografica della Cina centrale tra i deserti Gobi e Ordos. Wuhai, filiera economica mineraria, estrazione di carbone, produzione di energia elettrica. Wuhai, come altre città il suo scandaletto delle case popolari, mai realizzate perché i denari sono stati dirottati verso i cantieri di stravaganti palazzi d’uffici a quattro stelle. 乌海, città relativamente moderna, non bellissima, ma scenari stupendi tutt’attorno, non lontani da tratti originali di Muraglia Cinese. Suggestivo il bivacco ai piedi della duna.
La tredicesima tappa ha un sapore revival, poiché premia due dei massimi favoriti della vigilia, Stephane Peterhansel, Peugeot 2008 DKR, e Eduard Nikolaev, Kamaz “Kapotnik” 43509, rimasti invece attardati per motivi diversi e per questo virtualmente esclusi dalla corsa al successo finale. Poco male, se le rispettive Squadre porteranno a casa ugualmente il risultato, il sacrificio non sarà stato vano. “Peter” è dunque al quarto successo personale, Nikolaev al terzo, e questo pur essendo a disposizione delle rispettive formazioni e dei rispettivi leader di fatto.
Cyril Despres, comandante della Peugeot 2008 DKR n° 104, come del resto Airat Mardev, capitano del Kamaz 43269 n° 306, viaggiano ormai di conserva, protetti alle spalle dai compagni di Squadra, e non si preoccupano più dei parziali. Ora che la linea del traguardo si profila all’orizzonte, il loro compito è concludere il Silk Way Rally senza “grane”. Despres è terzo al traguardo di Wuhai, alle spalle del “Maestro” e di Vasilyev, Mardeev secondo, ma con altri tre Kamaz alle sue spalle e uno davanti.
Tanta tranquillità quando mancano due tappe alla fine dell’Edizione 2016, ma solo una Speciale di 260 chilometri sulla via che porta a Hohhot, si spiega con la situazione dei leader delle Gare delle Auto e dei Camion. Entrambi hanno già tratto il massimo dall’evoluzione del Rally, Despres ha oltre mezz’ora di vantaggio su Al Rajhi, e Mardeev altrettanto su Van Den Brink che ha gettato la spugna e ha lasciato passare anche Sotnikov con un altro Kamaz. Il margine di entrambi è rassicurante a patto che entrambi non commettano errori, lasciamo perdere la sfortuna perché non sarebbe giusto. La responsabilità di Despres è maggiore di quella di quella di Mardeev, poiché quest’ultimo può contare sul backup di Sotnikov mentre sia Peterhansel che Loeb sono dietro a un nugolo di avversari.
In ogni caso la cosa più stupida che Despres e Mardev potrebbero fare è andare all’attacco. Ma nessuno dei due è stupido. Lo dimostra il fatto che stanno facendo la cosa più intelligente, stanno attentissimi e amministrano il vantaggio che diventa ogni chilometro che passa più importante, più solido.
Wuhai – Ohhot, settecento chilometri, di cui 260 di Prova Speciale. Non bisogna cantare vittoria, dicono sempre gli Organizzatori, perché anche l’ultimo giorno può essere sorprendente. A volte lo fanno apposta e si inventano una trappola, ma gli Organizzatori del Silk Way Rally hanno dimostrato di essere bravi, e indulgenti. A loro interessa un bel Rally, non un colpo di scena finale. Tuttavia un minimo di attenzione è richiesto.
Ends
SWR16, 9-24/07/2016