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Suzuki ha definitivamente rotto l'accordo quadro stipulato nel 2009 con Volkswagen e chiederà la restituzione delle sue azioni, cedute al Gruppo di Wolfsburg, attraverso un arbitrato. Lo ha comunicato oggi la Suzuki Motor Corporation, con una conferenza tenuta ad Hamamatsu, in Giappone.
«Sono dispiaciuto di dover intraprendere questa azione - ha dichiarato Osamu Suzuki, CEO dell'azienda - ma i comportamenti della Volkswagen non ci hanno lasciato altra scelta.»
Suzuki aveva inoltrato il 14 ottobre 2011 alla Volkswagen AG un avviso di violazione concedendo un certo periodo di tempo per permettere alla Casa di Wolfsburg di adottare misure correttive in conformità con l'accordo. Tuttavia, il Gruppo tedesco non ha intrapreso alcuna azione correttiva.
Ad oggi Suzuki ha ripetutamente avanzato richieste alla Volkswagen per accettare un confronto amichevole al fine di interrompere l'attività e rapporto di capitale, ma purtroppo VW non ha accettato tali richieste.
Come conseguenza della risoluzione dell'accordo quadro - afferma l'azienda giapponese - «la partecipazione incrociata deve essere sciolta immediatamente in modo che le parti tornino al loro stato indipendente prima dell'accordo. Volkswagen non potrà aumentare o diminuire la sua quota di azioni Suzuki senza il consenso di Suzuki stessa anche dopo la cessazione dell'accordo quadro.»
Questa presa di posizione comunicata dallo stesso CEO Osamu Suzuki si conclude, però, con «l'invito a lavorare per riportare le relazioni tra Suzuki e Volkswagen alla condizione originale di parti separate che non penalizzino i rispettivi business. Invito il Dottor Winterkorn ad onorare questo.»