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Con HPC5, un calcolatore da 52 milioni di miliardi di operazioni al secondo, che si aggiungono ai 18 di HPC4, Eni ha una “bestia” del calcolo tra le più potenti al mondo. È equivalente a 1820 singoli computer collegati, ognuno con due processori da 24 core e 4 acceleratori grafici. Serve a spingere sulla ricerca nelle fonti energetiche, per velocizzare il percorso di transizione verso la low-carbon economy.
A dire il vero adesso come notizia può sembrare irrilevante, visto il momento e la discesa dei prezzi di materie prime. Ma prima o poi si riprenderanno le attività, tutte e i trasporti intensi. Proprio di energia in chiave trasporti e mobilità, abbiamo parlato in queste settimane con esperti di Economia e Gestione di quella filiera, a colloquio con il nostro Fumagalli (articoli qui). La mobilità funziona con molteplici “carburanti” che si dovranno rivoluzionare, prima o poi. Quelli di ENI, che sono protagonisti nella filiera, si fanno forti del “computerone” per valutare tutte le variabili: impianti, attività esplorativa, giacimenti.
Una sfida che riguarda aziende ma anche nazioni, come abbiamo già detto. Si toccano temi climatici ed energie inedite, da quella del sole, alla fusione a confinamento magnetico (roba complessa, ci lavora anche il MIT) fino al moto ondoso dei mari. Tutte ipotesi che HPC5 valuta, elabora, fornendo percorsi da intraprendere. Tutti saranno utili a creare elettricità per il trasporto non endotermico.
ECO PC. Per funzionare, HPC5, sfrutta l'energia solare o quella di una centrale a turbogas (metano). Anche il raffreddamento, è gestito in modo green con aria esterna filtrata senza necessità di accendere condizionatori.