Superbollo, Gli automobilisti italiani lo conoscono ed evitano: proposte di riforma

Superbollo, Gli automobilisti italiani lo conoscono ed evitano: proposte di riforma
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I dati dell’ultimo sondaggio Automoto.it rivelano che gli automobilisti italiani conoscono e non gradiscono il Superbollo. Ecco le cifre e le proposte di riforma, che il Governo potrebbe considerare nel 2019
18 febbraio 2019

Automoto.it segue da tempo il dibattito sul Superbollo automobilistico e ha voluto chiedere il parere degli utenti nel proprio network. Come prevedibile, alla domanda su come viene considerato il Superbollo, la risposta è pressoché unanime: l’88 % lo valuta in maniera negativa.

Superbollo cosa è

Il Superbollo, in opera dal 2011 con il governo Berlusconi e inasprito poi sotto il governo Monti, è la tassa sui veicoli con potenza superiore ai 185 Kw. Ha un importo pari a 20 € per ogni chilowatt che superi tale tetto. L’importo si riduce dopo 5, 10 e 15 anni dalla data di fabbricazione dell’auto, rispettivamente al 60%, al 30% e al 15%, per poi non essere più dovuto una volta che la vettura abbia compiuto 20 anni dalla costruzione.

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il giudizio degli Italiani verso il Superbollo è molto negativo
il giudizio degli Italiani verso il Superbollo è molto negativo

Riforma del Superbollo

Nonostante le forti critiche che si susseguono da anni, da parte sia degli automobilisti, sia di molti politici e rappresentanti del mondo auto, nessuna delle varie ipotesi di correzione o eliminazione del Superbollo è ancora stata messa in atto. Solo recentemente un DDL in Senato è stato presentato, in attesa di essere discusso, avendo come oggetto proprio l’eliminazione del Superbollo, citandone il suo “fallimento” rispetto alle intenzioni (gettito da 168 milioni di euro). Le stime contro il Superbollo in Italia, parlano di una perdita generale per le casse dello stato (tra introiti IVA, Bollo, IPT e Addizionali) di ben 140 milioni di euro dal 2012, per non parlare della diminuzione delle vendite del mercato auto e dell’indotto che gli ruota attorno.

La quota di italiani con vetture di potenza elevata, un tempo rilevante fina quasi il 40%, dopo il Superbollo si è molto ridotta
La quota di italiani con vetture di potenza elevata, un tempo rilevante fina quasi il 40%, dopo il Superbollo si è molto ridotta

Sondaggio Superbollo

Gli utenti di Automoto.it conoscono bene il Superbollo. Nel 50% dei casi si afferma di esser venuti a conoscenza di questa tassa attraverso gli organi di informazione e nell’80% dei casi, di sapere perché è stata istituita.

Quasi il 73% dei lettori sa che non ci sono limiti agli importi, a cui può arrivare il Superbollo. Da qui il malcontento nei suoi confronti.

TASSA Vs PASSIONE. A parlare e a venire penalizzati soprattutto gli appassionati d’auto, perché questa tassa, a loro dire, penalizza le auto potenti indipendentemente dal loro valore e deprime soprattutto il mercato dell’usato. “Una tassa per colpire il lusso dove effettivamente di lusso non si parla” afferma un utente. In Italia il mercato delle auto sportive riguardava anche una fascia medio-bassa di appassionati, disposti a fare sacrifici pur di comprare l’auto dei propri sogni. Con il Superbollo non se le possono più permettere, contrariamente a chi, pur godendo di auto super lusso dall’alto valore di mercato, nuove, nella maggior parte dei casi evita il Superbollo (potenza appositamente limata ai 185Kw).

CAMBIA IL MERCATO. L’80% degli intervistati non ha un’auto che paga il Superbollo, ma il 66% dichiara che se non ci fosse stata questa imposta, avrebbe fatto scelte per modelli diversi. Chi non si sarebbe dovuto sbarazzare della vecchia auto sportiva, o avrebbe optato per acquistarne una, magari da utilizzare nel tempo libero, magari una cosiddetta youngtimer. La fetta giovane della popolazione automobilistica nazionale, a differenza di ciò che accadeva 30 o 40 anni fa, non ha la passione per le auto sportive, forse proprio a causa dei costi accessori elevati.

STORICHE. Il mercato auto collezionistico e storico italiano, a detta del 73% degli utenti, si sta impoverendo sempre più. Vendite all’estero dei modelli soggetti al superbollo o addirittura rottamazione, delle youngtimer. Conseguenza è che avremo sempre meno macchine di interesse storico con certe potenze, in Italia.

ESTERO Vs ITALIA. L’estero per il 53% degli utenti rappresenta un modo per ovviare al problema del Superbollo, immatricolando l’auto fuori dal nostro Paese, o ricorrendo a un leasing. Ciò non fa altro che penalizzare il nostro mercato, secondo il 40% in particolare concessionari, i rivenditori di usato e le officine che trattano questi modelli.

IPOTESI 2019. Soluzioni proposte? In attesa che esca qualcosa di concreto dal Parlamento di Roma, dove la discussione è prevista nei prossimi mesi, con risvolti non per il 2019 ma forse dal 2020 in poi, gli utenti hanno idee chiare, subito: eliminarlo, per il 78% degli utenti. Oppure modificarlo secondo due principali scuole di pensiero: 1 - applicare il Superbollo in base al valore pecuniario del veicolo e non secondo la potenza; 2 - calcolarlo secondo l’uso effettivo dell’auto potente, il consumo e quindi il relativo impatto ambientale.

Non è cosa facile da attuare, le riforma più corretta del Superbollo auto in Italia, ma i ritorni per il settore delle vetture più potenti, nuove o usate, sarebbero importanti.

 

Fonte dati e grafici: osservatorio AM Network

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