Strisce blu in periferia a Milano: come disincentivare l’uso dei mezzi pubblici

Muoversi con i mezzi pubblici all’interno della città. Una politica questa sostenuta da molti, ma all’atto pratico ben poco incentivata. Molti dei pendolari che vogliono infatti avvalersi dei servizi pubblici, devono raggiungere le zone in cui poter accedere agli stessi in auto, e quindi parcheggiare quest’ultima nelle vicinanze.

Molti dei parcheggi disponibili nelle zone limitrofe agli accessi della metropolitana milanese sono però passati dall’essere gratuiti (con strisce bianche) alla modalità a pagamento (con strisce blu), comportando quindi un notevole aggravio per l’utenza.

Il sito Sos Traffico Milano suggerisce quindi di inviare una mail di protesta (all’indirizzo: protocollo@postacert.comune.milano.it) al Comune di Milano per esprimere il proprio dissenso contro l'introduzione delle strisce blu in prossimità delle fermate di periferia della metropolitana.

A seguire il testo della mail di protesta:

Con riferimento all’avviso di pubblicazione e deposito degli atti relativi all'Aggiornamento del Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) [Deliberazione di Giunta Comunale n. 72 del 29/01/2013] noi firmatari di questa lettera vorremmo comunicare le nostre osservazioni e proposte. In particolare ci riferiamo alle sezioni del PGTU citato che stabiliscono la politica del “tutto blu”.

Molti pendolari residenti in zone di Milano e/o hinterland mal collegate dal servizio pubblico e che lavorano a Milano sono abituati, da sempre, a raggiungere la più vicina fermata della metro (o altro mezzo) con la propria auto, parcheggiarla in zona consentita, per poi raggiungere la propria sede di lavoro col mezzo pubblico.

Ma con la disciplina del “tutto blu” lasciare l'auto vicina ad una fermata della metropolitana, anche in zona periferica, ha assunto dei costi tali da rendere fortemente svantaggioso l'uso dei mezzi come alternativa all'auto.

I lavoratori pendolari si troveranno infatti a dover sopportare un aggravio delle proprie spese mensili, che si può quantificare approssimativamente in circa 160 euro mensili (0.80 euro/h * 9 ore * 22 giorni lavorativi), un impatto notevole sullo stipendio medio di un impiegato.

Ma anche i cittadini che si debbono recare solo saltuariamente in città subiranno forti disagi, non potendo prevedere con precisione l'orario effettivo di recupero dell'auto. Dovendo infatti scongiurare la possibilità di una contravvenzione, saranno costretti a pagare in anticipo un numero di ore di molto superiore alla sosta reale, soprattutto da quando è stata inspiegabilmente sospesa l'erogazione del ticket elettronico a scalare.

Ergo sia i pendolari che i “saltuari” troveranno più conveniente raggiungere direttamente con l’auto l’interno della città pagando solo l’effettiva sosta e risparmiando il costo del mezzo pubblico. Quindi la cosiddetta “disciplina del tutto blu”, che dovrebbe contribuire al miglioramento della circolazione stradale e alla riduzione della congestione da traffico, manifesta in realtà la proliferazione di comportamenti opposti a quelli previsti.

Tutto ciò premesso i firmatari della presente chiedono:

1: Che il Comune di Milano riveda le sue scelte ripristinando le zone a “strisce bianche” e realizzando in aree demaniali attualmente in disuso, idonee zone di parcheggio gratuito di interscambio (in periferia, ad es. Comasina, Bicocca).

2: Che ogni politica che disincentivi l’utilizzo del mezzo privato venga attuata soltanto dopo la realizzazione di una rete efficiente e capillare di trasporto pubblico da/per le zone periferiche e l’hinterland milanese.

Per quanto concerne l'incontro che si terrà venerdì mattina (di cui vi forniremo i dettagli) in merito a questa tematica e all’Area C, si consiglia a coloro che intenderanno assistere di inviare la scheda di iscrizione all’apposito indirizzo: segreteria@vaslombardia.org.

Fonte: sos traffico milano.it