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Strisce blu per risanare le casse comunali
La giunta del Comune di Milano sta portando avanti con decisione la politica dell’aumento di parcheggi a pagamento delimitati da strisce blu, lasciando peraltro sul campo una scia interminabile di polemiche. L’obiettivo dichiarato è quello di disincentivare l’utilizzo dell’automobile a favore dei mezzi pubblici, decongestionando così dal traffico le zone più critiche della città.
L’altro motivo, neanche troppo velato, che sta alla base di questa politica è quello di rimpinguare le casse pubbliche e ripianari i conti del Comune. L’Agenzia per la Mobilità e l’Ambiente (Amat) infatti aveva stimato un incasso annuo proveniente da grattini e parcometri di 45-50 milioni di euro. Il problema è che questa cifra non si è mai neanche lontanamente raggiunta.
I conti non tornano
Nel 2011 infatti le strisce blu hanno portato nella casse dell’Atm, che gestisce i parcheggi a pagamento per conto del Comune, a cui poi spetta una percentuale del 15% degli incassi, “solamente” 17 milioni di euro, mentre nel 2012 la cifra è scesa a 16,5 milioni. Lo scorso anno il Comune di Milano quindi ha incassato quindi un canone di 1,9 milioni di euro, una cifra ridicola se paragonata agli ordini di spesa del Capoluogo lombardo ma soprattutto ai 10,75 milioni di euro incassati grazie alle strisce blu nel 2008.
Ma perché il Comune vede diminuire anno dopo anno gli introiti provenienti dalle strisce blu e non riesce a raggiungere le cifre di incasso stimate dalle previsioni? Le motivazioni sono molteplici e vanno ricercate prima di tutto nei parametri dell’accordo tra il Comune e Atm che non sono mai stati rispettati. La giunta infatti aveva basato le sue previsioni di incasso su un’offerta complessiva di 70.000 parcheggi con strisce blu, mentre l’Atm non ne ha mai contati più di 50.000.
1 su 2 non paga il ticket di sosta
Inoltre – e questo è il vero motivo dei mancati incassi – le indagini condotte sul campo e le statistiche hanno rilevato che il 50% degli automobilisti (con punte del 70-80% in periferia) approfitta degli scarsi controlli, rischia e non paga il ticket. Un automobilista su due che parcheggia all’interno delle strisce blu quindi evade il pagamento della sosta, mandando in tilt le previsioni di incasso del Comune.
L’Atm si difende dichiarando che le multe degli ausiliari sono aumentate del 25%, toccando quota 360.000 verbali, e che i mancati incassi sono da attribuire in gran parte alle politiche intraprese della stessa amministrazione comunale. In particolare, secondo l’Azienda dei Trasporti Milanese, l’istituzione della tanto discussa Area C ha ridotto il traffico del 30% all’interno della zona dei Bastioni, dove si trovano 4.100 posti auto a pagamento. Inoltre i residenti nella cerchia filoviaria hanno il permesso di parcheggiare gratuitamente nelle strisce blu e questo va a tutto svantaggio dei conti del Comune, che si ritrova i parcheggi a pagamento occupati ma nessun incasso.
Aumenteranno colonnine e controlli
Sta di fatto che i conti non tornano e se l’Assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran vuole ottenere gli obiettivi sperati è necessario mettere in campo una nuova strategia. Il Comune promette innanzitutto che le colonnine per il pagamento saranno portate da 500 a quasi 1.200 e che verranno sensibilmente aumentati i controlli di Polizia Locale e ausiliari della sosta.
Inoltre Maran ha anticipato che saranno messi in campo una serie di pacchetti di abbonamento mensili o annuali riservati ad alcune categorie di lavoratori come artigiani e liberi professionisti con partita Iva. Quest’ultima operazione dovrebbe garantire introiti per 2-3 milioni di euro.
Fonte: Corriere della Sera