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Al momento, è bene precisarlo, sono solo voci, ma pare che nel prossimo decreto fiscale la tanto discussa stretta sui contanti potrebbe poggiarsi su due misure.
La prima è quella che prevede una detrazione fiscale, e non più una restituzione sul conto corrente come ventilato in precedenza, di una percentuale tra il 10% ed il 19% della transazione, in modo da incentivare i clienti a richiedere la regolare fattura necessaria con il pagamento elettronico a categorie considerate a maggiore rischio evasione, come artigiani, idraulici, muratori o autoriparatori.
La seconda prevede invece il ripristino del tetto al pagamento in contanti a 1.000 euro introdotto nel 2011 dal Governo Monti e portato ai 3.000 euro attuali nel 2015. Un’altra voce di corridoio sostiene invece che la soglia potrebbe essere abbassata a 1.500 euro.
Anche questo accorgimento potrebbe impattare sulle spese più costose sostenute dagli automobilisti, ad esempio in officina.