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Quando alcuni mesi fa alcuni comuni hanno iniziato ad usare lo “Street Control” si è scatenato il putiferio. Questo sistema infatti permette alle pattuglie dei vigili urbani di multare “a distanza” le auto che commettono una infrazione, come per esempio quelle parcheggiate in divieto di sosta.
L’occhio elettronico ha così iniziato a produrre non solo una cascata di verbali - a Roma lo Street Control è arrivato a fruttare anche 19.000 euro in un giorno! - ma anche una pioggia di ricorsi. Secondo molti automobilisti infatti, seguiti a ruota anche da una parte degli stessi vigili, il sistema opererebbe in maniera scorretta nei confronti del cittadino. In poche parole, secondo molti, sarebbe l’ennesimo strumento per fare cassa più che per migliorare realmente la sicurezza stradale.
A questo punto ci ha pensato però il Ministero a fare chiarezza una volta per tutte. E purtroppo, ancora una volta, non sono buone notizie per gli automobilisti. Con il parere 4851/2015 infatti il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dato il via libera alla possibilità di elevare sanzioni per divieto di sosta con l'aiuto di telecamere montate sulle auto delle pattuglie della Polizia locale/municipale.
Secondo molti, sarebbe l’ennesimo strumento per fare cassa più che per migliorare realmente la sicurezza stradale
Utilizzando il cosiddetto ''Street Control'' i vigili possono multare in breve tempo un gran numero di veicoli, semplicemente percorrendo a bassa andatura le vie cittadine e riprendendo con l'occhio elettronico le macchine parcheggiate in maniera scorretta. Il Ministero ha però messo due condizioni affinché la multa sia valida. Per prima cosa l’automobilista non deve essere nei paraggi del veicolo “in difetto” e soprattutto Il procedimento non deve essere totalmente automatizzato. Dopo aver ''immortalato'' i trasgressori per strada, infatti, gli agenti in ufficio devono esaminare i fotogrammi di prova, compilare le contravvenzioni e spedirle per posta. Il sito del Comune di Roma, nel dare notizia del parere emesso dal Ministero, ha riportato un passaggio saliente del chiarimento:
«Se la telecamera è a bordo di un veicolo, e direttamente gestita da un operatore di polizia, il sistema di ripresa video può essere utilizzato come un “taccuino” elettronico che facilita l'acquisizione dei dati identificativi del veicolo, rimanendo compito dello stesso operatore di garantire circa l'effettiva assenza del trasgressore, legittimando così la contestazione differita”.
Proprio quest'ultima frase, però, rischia di aprire la strada a una nuova stagione di ricorsi amministrativi. Se, infatti, al momento del passaggio della pattuglia l'automobilista fosse in macchina o nei paraggi, la multa potrebbe essere contestata per illegittimità, in quanto per legge l'agente è comunque tenuto alla contestazione immediata.
Insomma le polemiche non sembrano destinate a spegnersi, mentre le casse dei comuni iniziano a rallegrarsi per il nuovo strumento che sdogana le “multe a strascico”. Oltre a Roma infatti, lo Street Control è attivo a Milano, Firenze, Livorno, Foggia e Palermo. Per avere un parametro di riferimento che fotografa alla perfezione il fenomeno basterà parlare proprio del capoluogo siciliano, dove le quattro pattuglie dotate di occhio elettronico sono arrivate ad elevare 38.000 verbali al giorno nel 2015, di cui 33.000 per sosta in doppia fila, con un incremento del 30% rispetto al 2014.