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La sicurezza in auto non ha prezzo, anche quando succede di trasportare, consapevolmente o comunque in buona fede, oggetti propri o altrui che, in caso di controlli da parte delle Forze dell'Ordine, richiedano un motivo plausibile e ragionevole, per evitare multe, sequestri e complicate spiegazioni campate in aria o magari vere e proprie infrazioni alle leggi e al Codice della strada. Non stiamo parlando (solo) di armi, ma anche di liquidi infiammabili, polveri, oggetti che potrebbero - in un contesto sbagliato - essere usati, come dice la legge, "per offendere".
La prima cosa da fare, se incappate in un controllo, è avvertire educatamente l'agente che a bordo si trovano oggetti "critici", per fugare immediatamente il dubbio che si voglia nascondere qualcosa. Nel caso di contestazione, spiegare con calma le ragioni del trasporto, l'origine e la destinazione e chi è il proprietario. Se siete appena stati ad un mercatino e avete uno spadone medievale appena acquistato, meglio avere con voi uno scontrino. E ora, vediamo le categorie per cui la Polizia e i Carabinieri vi faranno volentieri qualche domanda in più.
Per quel che riguarda il trasporto (legittimo) di un'arma da fuoco in auto, le leggi e la giurisprudenza sono un po' complesse ma ben consolidate e tutti gli interessati - perfino le Forze dell'Ordine - fanno spesso riferimento ad un sito orami famoso ("Enciclopedia delle Armi" a cura dell'ex Giudice Edoardo Mori) che raccoglie tutta la legislazione passata e presente. La questione si complica un po' per le armi "non da fuoco" o non "da sparo") come le "bianche" e quelle improprie che difficilmente sono accettate con la scusa della difesa personale, almeno finché si trovano addosso all'interessato. Ma se si tratta del bagagliaio o del sedile posteriore della macchina? Vediamo allora quali “armi" possiamo portarci dietro tranquillamente, quali necessitano di una specifica autorizzazione e quali invece sono strettamente legate alla situazione di contorno.
La categoria più semplice da affrontare è proprio quella che parrebbe essere la più delicata, semplicemente perché a livello giuridico è quella più accerchiata da legislazioni chiare. Non solo, perché il possesso di arma da fuoco è strettamente regolamentato da specifici permessi che consentono di portare con sé ad esempio una pistola per motivi differenti: caccia, difesa personale, esercizio sportivo, vendita, manutenzione eccetera.
Essendo il più regolamentato, questo caso è "quasi" semplice: è sufficiente informarsi su come ottenere le licenze come il porto d'armi per uso difesa personale, per tiro a volo, per collezionismo, con tutti i test e le burocrazie al seguito. Salvo il caso della difesa personale (Polizia, portavalori, magistrati e altre categorie) quasi tutte le licenze impongono di avere l'arma da fuoco smontata o scarica all'interno di una valigetta o di un contenitore chiuso, con i relative munizioni non nel caricatore (sarebbe a rischio di "pronta disponibilità") ma nella loro confezione specifica. Ed è vietatissimo lasciare queste armi incustodite all'interno dell'auto.
Il secondo step è quello delle armi a salve, utili per rintuzzare le cattive intenzioni di qualche delinquente prima che possa avvicinarsi. Non possono ferire e sono disponibili alla vendita senza restrizioni paragonabili alle armi da fuoco vere e proprie, così come le munizioni. Dal 1° Luglio 2011 la legge vieta la distribuzione di armi a salve con sfogo di gas anteriore, lasciando spazio solo a quelle con sfogo superiore/laterale. Ad ogni modo, se ne avete una nel bagagliaio, meglio giustificarsi. Stessa cosa per le riproduzioni di armi, utilizzate in attività come il softair: sono identiche a quelle vere, spesso anche per quanto riguarda i materiali di composizione, tanto da poterle confondere, ma naturalmente sono caricate a pallini decisamente non letali. Se utilizzate al di fuori di appositi spazi dedicati alle simulazioni belliche da softair, però, rimane obbligatorio il beccuccio rosso sulla canna per poterla distinguere da un'arma vera. Attenzione, perché non è solo una questione di sicurezza e "controllo" per i pubblici ufficiali: puntare un'arma giocattolo con beccuccio rosso riverniciato così da renderlo invisibile può portare ad accuse gravi, paragonabili all'intimidazione tramite arma da fuoco vera e propria.
Il capitolo armi bianche è rivolto principalmente agli strumenti dotati di lama affilata, tralasciando quindi strumenti che avrebbero ben pochi altri utilizzi al di fuori del combattimento corpo a corpo. Parliamo quindi di spade e sciabole per uso sportivo, ma anche coltelli di vario genere - da quello svizzero a quello da cucina. L'argomento in questo caso si fa delicato, perché l'arma bianca viene considerata arma a tutti gli effetti oppure no in base alla situazione. Vale a dire che se si è in mezzo a un trasloco e si ha il bagagliaio con uno scatolone pieno di coltelli, il problema non si pone. Se però nell'auto ho un coltello tattico affilato nel portaoggetti, ovviamente la situazione cambia. Il punto quindi sembrerebbe essere la "logica" più che la legge, considerati i motivi più svariati per cui ci si potrebbe trovare a trasportare lame in auto. Avere un coltello nel vano bagagli non dovrebbe essere un problema, anche perché la sua posizione lo renderebbe non di "pronta disponibilità". Ad ogni modo un coltello può essere fonte di disguidi, incomprensioni ed eventuali problemi... la scusa del "ho fatto un panino al salame" pare non essere buona: anni orsono un'inchiesta ha appurato che "l'assenza del pane e del salame non poteva provare che la destinazione d'uso di quel coltello fosse quella" e vabbé che l'interessato poteva averlo mangiato, ma tutto parve come una scusa per un trasporto in auto molto discutibile.
Più semplice ma comunque complicata anche la questione delle armi improprie. Prima di tutto partiamo da una semi-definizione:
"Qualunque strumento chiaramente destinato allo scopo di offendere qualcuno viene catalogato come arma impropria".
Il problema è che questa definizione vuol dire tutto e vuol dire niente, per via di quel dettaglio "chiaramente destinato allo scopo di offendere". Come si capisce che un oggetto non dotato di lame (che altrimenti sarebbe un'arma bianca) sia destinato allo scopo di offendere? Martelli, mazze da golf o da baseball, grosse chiavi inglesi come sono considerate? Il discorso quindi si deve dividere in due parti in base alla circostanza in cui si viene controllati. Ovvio che una sola mazza da golf buttata a caso nel bagagliaio possa insospettire, così come una chiave inglese "solitaria". Dunque abbiamo da un lato i casi assurdi, come i due appena citati, e dall'altro quelli che effettivamente possono avere un senso. Ad esempio, avere una mazza da baseball nel bagagliaio sarà meno sospetto che un bastone da golf che è raro trovare da solo, perché di solito sta in una borsa con i suoi fratelli. Allo stesso modo, un set di 10 cacciaviti e 10 chiavi inglesi passerà facilmente inosservato in un bagagliaio.
In questa categoria rientrano anche gli oggetti più o meno contundenti che possano venirvi in mente, come ad esempio un sasso che potenzialmente potrebbe essere un'arma impropria in alcune circostanze.
Chiunque può trovarsi a trasportare oggetti in auto che sicuramente non sono vietati, ma a seconda del contesto potrebbero essere causa di incomprensione e sospetto ad un controllo. Un caso non raro è il trasporto di benzina che è un liquido pericoloso altamente infiammabile e va stoccato e trasportato con attenzione e nei dovuti modi. Una tanica di benzina nel bagagliaio non dà problemi o incomprensioni in un controllo, a meno che non ci si trovi in una zona soggetta agli incendi, ma è importante utilizzare i contenitori di sicurezza e non la bottiglia di plastica vuota. L'ideale è limitare il quantitativo a 10 litri e utilizzare le taniche metalliche, anche perché il trasporto di quantitativi superiori può far nascere il sospetto di contrabbando di prodotti petroliferi.