Strage studentesse Erasmus in Spagna: le cause

Strage studentesse Erasmus in Spagna: le cause
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Un colpo di sonno dell'autista e poi le cinture non allacciate alla base della tragica scomparsa delle 13 universitarie
22 marzo 2016

Punti chiave

Sono due quelle che sembrano le cause principali che hanno provocato la morte delle tredici studentesse Erasmus, di cui sette italiane (Francesca Bonello, Elisa Valent, Valentina Gallo, Elena Maestrini, Lucrezia Borghi, Serena Saracino e Elisa Scarascia Mugnozza), che in Spagna hanno perso  la vita nel ribaltamento dell'autobus che le trasportava da Valencia a Barcellona.

La principale è il colpo di sonno accusato dall'autista del bus, il quale secondo le testimonianze raccolte nell'immediatezza dell'accaduto e riportate dai media iberici avrebbe dichiarato ai soccorritori «Lo siento, me he dormido», cioè «Mi spiace, mi sono addormentato» in italiano. Il sospetto è infatti che il conducente non fosse sufficientemente riposato quando si è messo alla guida del veicolo, partito alle 3 del mattino dopo la “festa dei fuochi” di Las Fallas.

L'autista 63nne del bus, vicino alla pensione, è indagato per 13 "omicidi per imprudenza", equivalente spagnolo dell'omicidio colposo.

Bisognerà accertare se l'autista per colpa sua o per pressioni dell'azienda, non abbia osservato il periodo di riposo previsto dal regolamento europeo 561/2006 che afferma che il periodo di guida effettiva non può superare le 9 ore giornaliere, estese fino a 10 ore non più di due volte la settimana. Dicono le norme UE che nell'arco delle 24 ore il conducente deve effettuare un periodo di riposo giornaliero di almeno 11 ore consecutive o di 12 ore frazionabile in due periodi (3 + 9). Dopo un periodo di guida di 4,5 ore, inoltre, è obbligatorio osservare una pausa di almeno 45 minuti consecutivi o due interruzioni, di almeno 15 e 30 minuti.

E poi c'è il nodo delle cinture di sicurezza: tutti i mezzi immatricolati dopo il 2006, infine, devono avere le cinture di sicurezza anche per i passeggeri e l'azienda proprietaria deve segnalare a bordo l'obbligo di utilizzarle, obbligo che però viene spesso ignorato. Pare infatti che le vittime non le avessero allacciate, mentre chi l'aveva dei 57 passeggeri, ipotizza La Vanguardia è sopravvissuto. 

Rimane da sapere se il mezzo sul quale hanno perso a bordo le ragazze in Erasmus fosse dotato di controllo di stabilità: secondo le ricostruzioni della dinamica, il bus avrebbe sbandato verso destra svegliando l'autista, che avrebbe dato una forte sterzata a sinistra facendo piombare sulla carreggiata opposta dell'autostrada il bus che si è poi capovolto. In presenza dell'ESP, ma è solo un'ipotesi, l'incidente sarebbe potuto non accadere. 

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