Strage bus Avellino, assolto l'ad di Autostrade

Strage bus Avellino, assolto l'ad di Autostrade
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Assolto l'amministratore delegato di Autostrade, Giovanni Castellucci. Rabbia tra i parenti delle vittime
11 gennaio 2019

L'amministratore delegato di Autostrade, Giovanni Castellucci, accusato di omicidio colposo plurimo e disastro colposo per la strage del bus di Avellino, nella quale il 28 luglio del 2013 persero la vita 40 persone, è stato assolto. La richiesta del pubblico ministero, Rosario Cantelmo, era di 10 anni di reclusione.

I difensori degli imputati - oltre a Castellucci, erano a processo altri 11 dirigenti e funzionari di Autostrade - sono stati oggetto di un applauso sarcastico all'uscita dall'aula. I familiari delle vittime, dopo la lettura della sentenza, hanno urlato con rabbia: "Vergogna, non è giustizia".

La relazione di Felice Giuliani, docente universitario di Ingegneria a Parma, scelto come superperito dal giudice Luigi Buono nel processo per la strage, aveva evidenziato come la tragedia fosse accaduta perché i tirafondi delle barriere laterali del ponte erano corrosi dal sale, utilizzato d'inverno per fronteggiare neve e ghiaccio. 

Una tesi, questa, che il nostro editorialista, Enrico De Vita, aveva già avanzato subito dopo l'accaduto. De Vita aveva spiegato come il bus fosse caduto quasi verticalmente, segno che la barriera di cemento avrebbe ceduto quando ormai la velocità del veicolo era molto bassa.

Il giudice, Luigi Buono, anch'egli duramente contestato dai parenti delle vittime subito dopo la sentenza, ha condannato a 12 anni di reclusione il titolare dell'agenzia viaggi che noleggiò il bus, Gennaro Lametta, e il fratello dell'autista morto nell'incidente. Alla funzionaria della Motorizzazione Civile, Antonietta Ceriola, sono stati comminati otto anni di carcere.

Tra i dirigenti di Autostrade, Nicola Spadavecchia e Gianluca De Franceschi sono stati condannati a sei anni; Paolo Berti e Giovanni Marrone a 5 anni e sei mesi; e Michele Renzi e Bruno Gerardi a 5 anni. Oltre a Castellucci sono stati assolti anche sei manager di Autostrade e Vittorio Saulino, dirigente della Motorizzazione. 

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