Strada dei Parchi: viadotti non sicuri, si va a processo

Strada dei Parchi: viadotti non sicuri, si va a processo
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La Procura de L’Aquila chiede il rinvio a giudizio per i vertici dell’A24 ed A25, per omissione nei controlli dei viadotti
26 ottobre 2020

Accuse pesanti a carico dei vertici della Holding Toto e di Strada dei Parchi, la società concessionaria delle autostrade A24 e A25: la Procura de L’Aquila ha chiesto che vadano a processo dopo aver riscontrato la pericolosità ed il rischio crollo per ben nove viadotti su venticinque, nel tratto di competenza della Procura stessa, da Torrimparte all'ingresso dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso.

Tra le ipotesi di reato contestate, alcune sono particolarmente gravi, come la presunta inadempienza dell'ordinaria manutenzione, pur prevista come obbligo contrattuale e la potenziale frode nelle pubbliche forniture, in quanto sarebbero stati eseguiti lavori definiti “di straordinaria manutenzione“ che invece celavano interventi ordinari omessi.
 

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Dopo il sisma del 2009 la società concessionaria avrebbe beneficiato di fondi pubblici per progettare e installare strumenti idonei a risolvere il problema dello “scalinamento“ provocato dal terremoto, interventi che Strada dei Parchi avrebbe dovuto fornire di suo, rientrando nella ordinaria manutenzione; infine, viene contestato anche il presunto attentato alla sicurezza dei trasporti, avendo gli indagati proprio in ragione dei presunti inadempimenti, provocato il pericolo crollo dei nove viadotti finiti sotto indagine da parte della Procura de L’Aquila.

Il Ministero dei Trasporti è stato individuato come parte offesa e potrà quindi costituirsi come parte civile.

«La richiesta di rinvio a giudizio per i vertici della Holding Toto e Strada dei Parchi ci preoccupa fortemente - affermano le deputate del MoVimento 5 Stelle Carmela Grippa e Patrizia Terzoni, in commissione Trasporti e Ambiente a Montecitorio - La giustizia farà il suo corso ma intanto sembra trovare conferma il quadro inquietante da noi denunciato più volte insieme a tante associazioni. I reati ipotizzati dalla procura della Repubblica di L’Aquila sono gravissimi, a conferma delle preoccupazioni sulla scarsa manutenzione dell’autostrada A24-A25: ben nove viadotti su venticinque sarebbero altamente pericolosi per l’incolumità dei cittadini, per non parlare dell’ipotesi di frode nelle pubbliche forniture, per aver effettuato lavori definiti straordinari e pagati a parte, ma che di fatto erano di ordinaria manutenzione. Uno scenario che ci motiva nel continuare a lavorare per una radicale revisione del sistema delle concessioni autostradali, che fin qui ha messo i dividendi al primo posto a discapito della sicurezza e che ora va completamente ribaltato. Dobbiamo rimettere al centro il diritto dei cittadini a muoversi in sicurezza usufruendo di un servizio efficiente ed allo stesso tempo proseguire nella direzione di un’imponente opera di monitoraggio e manutenzione delle nostre infrastrutture viarie».

Anche le associazioni locali si esprimono sulla vicenda: «Apprendiamo dalla stampa la notizia del rinvio a giudizio per ipotesi di reato gravissime circa lo stato di insicurezza di molti viadotti dell'autostrada A24 del nostro territorio - riporta in una nota il Forum H2O - Sappiamo che ci sono altre inchieste in corso da parte di altre procure sullo stesso argomento, visto che sulla questione avevamo depositato a nove procure ben due esposti, ad agosto e settembre 2018, fondati su nostri sopralluoghi svolti al di sotto di numerosi viadotti di A24 e A25 presi a campione e su un'approfondita analisi dei dati economici su investimenti, manutenzione ordinaria e straordinaria da cui emergevano gravissime criticità, molte delle quali inequivocabili. Il tutto per un'autostrada con pedaggi pagati a peso d'oro dagli utenti, con pile dei viadotti e impalcati con ferri scoperti e cemento che si sbriciolava sotto alle nostre dita, con animali domestici e selvatici, da orsi a vacche, che entrano in autostrada con gravissimi rischi per l'incolumità degli automobilisti. Ovviamente, il percorso penale di questa inchiesta farà il suo corso per valutare le eventuali responsabilità ma la mobilitazione dei cittadini è stata fondamentale per far emergere problematiche enormi, sottaciute da troppi soggetti, pubblici e privati, in un clima di silenzi, accuse proprio da Strada dei Parchi che negava pure davanti all'evidenza e diffusa mancanza di trasparenza».

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