Storica 24 Ore di Le Mans: il Centenario si colora di rosso Ferrari

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La Ferrari 499P #51 vince il Centenario della 24 Ore di Le Mans 2023 dopo 58 anni di assenza
11 giugno 2023

Il Centenario della stella del WEC, la 24 Ore di Le Mans si colora di rosso dopo cinquantotto anni. Non è un rosso color rosso sangue, come quello del Disastro di Le Mans che nel 1955 portò alla morte 84 persone ma, questa volta, è un rosso speranza, che riempie e colora la vita. Un rosso Ferrari.

La Ferrari 499P #51 è riuscita a laurearsi vincitrice di Le Mans dopo 58 anni di assenza dall'ultima vittoria assoluta dalla categoria maggiore. James Calado, Antonio Giovinazzi e Alessandro Pier Guidi hanno realizzato un sogno intriso di storia, rendendolo nuovo, reale, tangibile. Perchè la vittoria qui, su una pista così difficile, in condizioni ininterpretabili, che oscillavano dall'asciutto al bagnato all'interno della stessa pista, con una macchina che è scesa in pista per la prima volta a luglio 2022, è davvero un sogno, di quelli che hai paura che si frantumino come sabbia fra le dita.

"Sono molto scaramantico, non vi nascondo che ho realizzato che avevamo vinto solo dopo aver tagliato il traguardo, - ha raccontato Giovinazzi ai media presenti sul posto, - ma come pilota, come uomo e come squadra, devi crederci sempre".

24 ore, una giornata, è un tempo lunghissimo, specialmente quando si è in macchina e si gareggia dando il massimo. "Ho dato tutto quello che avevo, - ha sospirato James Calado alle sette di questa mattina – ho veramente spinto al massimo ma ho dovuto anche prendermi cura della macchina, abbiamo più o meno lo stesso passo quindi sarà la strategia a fare la differenza.”

James Calado, Antonio Giovinazzi e Alessandro Pier Guidi, in effetti, si sono davvero presi cura della loro Ferrari 499P #51, come se fosse un essere che respira. Hanno spinto, dato tutto, ma si sono anche saputi tenere lontani dai guai e, quando serve, ripartire. Verso le 10.30 di questa mattina, ad esempio, durante un pit-stop la macchina si è fermata, non ripartendo per più di un minuto.

"Ho avuto un attacco di cuore, - ha esclamato Giovinazzi - ma in macchina c'era Ale (Alessandro Pier Guidi, ndr) e sapevo che sarebbe stato in grado di gestire la situazione. È un ingegnere ed è stato veloce e calmo nell'effettuare la ripartenza con la macchina, che aveva avuto un "fake"."

Appena sceso dall'auto, Pier Guidi stesso aveva minimizzato il guasto, dicendo che avevano avuto un po' di sfortuna ma "onestamente abbiamo perso un po’ di tempo durante il pit-stop per un problemino che siamo riusciti a gestire velocemente."

Alla fine delle 24 ore della corsa, quello che resta è ancora più importante della coppa, è l'orgoglio di avercela fatta, insieme.

"Ho pianto, perché dietro ci sono stati tanti sacrifici, tanto lavoro, - ha ammesso Giovinazzi. - Ci ho sempre creduto, nel mio talento e nel mio team. Un anno fa non eravamo neanche qui, l’abbiamo messa in pista (la 499P, ndr) a luglio scorso ed ora siamo qui, in testa a Le Mans. È una di quelle gare che guardi da piccolo, con Indianapolis o per me Monza, di F1 ed era uno dei miei sogni vincere qui e si è realizzato.”

Oltre all'equipaggio della Ferrari 499P #51, a fare il tifo c'erano anche i compagni della vettura gemella #50, coloro che avevano ottenuto la pole position. "Abbiamo fatto tutto per essere in una posizione migliore a fine gara ma a causa del problema insorto nella notte abbiamo passato molto tempo nel garage ed era impossibile recuperare, - aveva detto Nielsen, mentre la gara continuava. - Ciononostante, penso che dovremmo essere orgogliosi di vedere come si è comportata bene la #51. Significa che il duro lavoro svolto negli ultimi mesi ci ha ripagati. Incrociamo le dita che la #51 riesca a salvare la vittoria.”

"La #50 ha avuto la pole, era veloce quanto noi quindi sì" - ha risposto Giovinazzi ad un giornalista che gli ha chiesto se una doppietta fosse a portata di mano. Il pilota di Martina Franca ha rivelato che il problema era l'affidabilità in una gara interminabile come la 24 Ore di Le Mans e la chiave è stata rimanere calmi, contare su una strategia che si è rivelata perfetta ed evitare di commettere errori, qualcosa di molto probabile su una pista così difficile, bagnata in alcuni punti ed asciutta in altri.

Questo Centenario si è concluso con lacrime di gioia per Ferrari, che può tornare a respirare l'aria di vittoria, quella che fa parte del suo DNA e che ha firmato un altro momento storico della 24 Ore di Le Mans.

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