Stellantis: una fabbrica di elettriche a Mirafiori con alleanza cinese Leapmotor

Stellantis: una fabbrica di elettriche a Mirafiori con alleanza cinese Leapmotor
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In una dichiarazione di Carlos Tavares si fa il nome di Leapmotors (partner cinese di Stellantis dallo scorso ottobre) per rimettere in gioco Mirafiori con una elettrica
19 febbraio 2024

Le date sono vicine: si parla del 2026 o 2027 per l'inizio della produzione di auto elettriche italiane presso lo stabilimento di Mirafiori (attualmente in cassa integrazione dove sono prodotte la Fiat 500e e Maserati) in collaborazione con Leapmotor, un partner con cui Stellantis ha stabilito un accordo a ottobre 2023 comprando una quota del 21% dell'azionariato. Le due aziende hanno formato una joint venture con sede in Olanda che si chiama Leapmotor International controllata da Stellantis. Con questa quota di partecipazione e l'apertura verso l'Europa di fatto Leapmotor diventa il 15° marchio nel portfolio di Stellantis  

Un annuncio che è già potrebbe essere già una reazione a quanto annunciato dal Ministro Aldolfo Urso che ha invitato "altri costruttori" a venire in Italia per costruire auto e poter godere di incentivi alla produzione nel nostro Paese.

Circa i modelli da produrre non ci sono informazioni, ma l'ordine di grandezza è attorno ai 150.000 pezzi l'anno e fino ad oggi la Casa cinese ha messo a punto un paio di modelli di elettriche adatte per l'esportazione, la suv C10 presentata al Salone di Monaco lo scorso anno e la piccola T03.  

La Leapmotor C10 al Salone di Monaco 2023
La Leapmotor C10 al Salone di Monaco 2023
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Niente dazi, made in Italy

La possibile destinazione di Mirafiori a servire come stabilimento "satellite" di Leapmotor International è una strategia già vista, messa in atto anche da BYD con l'annuncio dell'apertura di una fabbrica in Ungheria. Producendo in Italia, vengono evitati i dazi doganali attuali (10%) e i costi di trasporto, oltre che aggirate le penalizzazioni che alcuni Paesi come la Francia stanno mettendo in atto contro i produttori extra EU, oppure la concessione di incentivi solo ai marchi che producono nel Vecchio Continente. L'augurio, naturalmente, è che Mirafiori non si trasformi in una fabbrica "cacciavite" sullo stile della DR ma che continui ad essere un centro di eccellenza nella ricerca e sviluppo di nuove auto com'è stata in passato.   

Le condizioni perché il progetto Mirafiori - Leapmotor si realizzi, ha detto Carlo Tavares, sono che "dipende da noi (italiani) dalla nostra competitività sui costi e sulla qualità. Dovremo cogliere l'occasione ad un certo punto", un rimando nemmeno tanto vago alla disponibilità del Governo a concedere in fretta facilitazioni economiche al Gruppo e incentivi. Nel modello di business descritto in passato da Tavares, però, gli stabilimenti italiani sono riservati ai modelli con ampi margini di guadagno perché i costi generali (lavoro, trasporti, energia) sono molto elevati rispetto ad altri Paesi dell'Unione europea.

La Leapmotor T03 in vendita in Francia
La Leapmotor T03 in vendita in Francia

Leapmotor T03, già bell'e che pronta

Un modello simpatico e forse più rispondente alla domanda attuale del mercato delle elettriche economiche è già in produzione negli stabilimenti cinesi Leapmotor (che è uno dei più piccoli produttori del Dragone): si tratta della cittadina T03 da 3,6 metri (come una Panda) ma con 400 km di autonomia che è già in vendita in Francia attraverso un piccolo importatore a 20.000 euro. 

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