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È Maurizio Lupi, presidente di Noi con l’Italia, a lanciare l’allarme: “Nonostante le rassicurazioni dell’amministratore delegato del gruppo Stellantis, prosegue, in maniera totalmente scientifica, l’eliminazione della componentistica italiana per quanto riguarda le forniture del gruppo Fiat”. Una denuncia che il politico ha esposto durante una interrogazione parlamentare, dove ha anche ricordato il debito a garanzia statale da oltre 6 miliardi di euro che l’ex FCA doveva allo Stato. Le preoccupazioni nascono da diverse segnalazioni arrivate da parte dei fornitori di componenti, i quali hanno ricevuto una lettera da Stellantis nella quale li avrebbe avvisati di non voler più fare affidamento sulle loro produzioni.
Lupi, nella sua interrogazione, si è rivolto al ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti e ha poi lanciato la provocazione: “Restituisce il prestito garantito, signor Fiat-Stellantis?”, aggiungendo i motivi dell’allarme: “Sono arrivate lettere a tutti i fornitori del gruppo Fiat, in Piemonte e in Lombardia, in cui si afferma, in pratica che, anche se avete fatto gli stampi ve li tenete, perché noi scegliamo i cinesi o gli spagnoli”. Una questione particolarmente seria, visto che in Italia l’indotto del gruppo Stellantis si basa su circa 2mila e 200 aziende di piccole e medie dimensioni che danno lavoro a 160mila lavoratori e dei 45 miliardi di fatturato totali nella componentistica, 20 vengono proprio dall’ex Fiat-FCA. Così, Lupi ha concluso: “Il gruppo Fiat-Stellantis ha preso 6,3 miliardi di euro garantiti dallo Stato come prestito al 90 per cento, anche se, nello stesso tempo, il gruppo Fiat ha staccato un maxi dividendo di 5,5 miliardi”.