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Mentre Stellantis si appresta a scegliere il suo prossimo CEO, una delle questioni più spinose sul tavolo riguarda il futuro dei 14 marchi che compongono il colosso automobilistico franco-italiano. La fusione tra Fiat-Chrysler e PSA nel 2021 ha dato vita a un portafoglio di brand senza pari nel settore, ma ora il gruppo potrebbe essere costretto a razionalizzare la sua offerta per ridurre la complessità e ottimizzare costi di sviluppo, marketing e vendite.
L'ex CEO Carlos Tavares ha sempre sostenuto che tutti i marchi di Stellantis avessero un futuro, ma il mercato sta diventando sempre più selettivo e le sfide, soprattutto nel settore premium e dell'elettrificazione, mettono a rischio alcuni brand. Dopo l'uscita di scena di Tavares a dicembre 2024, John Elkann ha dovuto agire rapidamente per rassicurare gli investitori, preoccupati per il calo delle vendite e dei margini di profitto negli Stati Uniti, un mercato cruciale per il gruppo.
Stellantis, il quarto costruttore automobilistico al mondo per vendite, non sta brillando nemmeno in Europa, mentre in Cina ha abbandonato la produzione locale di Jeep da quasi tre anni, senza prospettive di rilancio nel breve termine. Secondo alcuni analisti, il nuovo CEO dovrà essere pronto a prendere decisioni difficili, tra cui un'eventuale revisione del portafoglio marchi.
I brand premium di Stellantis, Alfa Romeo, DS e Lancia, sono considerati tra i più vulnerabili. Se Dodge e Chrysler, pur con vendite ridotte, hanno un forte riconoscimento tra i clienti statunitensi e segmenti di mercato specifici in cui operare, le tre europee premium faticano a tenere il passo con concorrenti come Audi e BMW.
Le vendite di Alfa Romeo, Lancia e DS in Europa nel 2024 si sono fermate a uno scarso 0,3% di quota di mercato ciascuna. Peugeot, invece, ha rappresentato un quinto delle vendite globali del gruppo e, secondo alcuni esperti, Alfa Romeo potrebbe diventare un marchio di nicchia per auto sportive, mentre una sua riposizione nel premium richiederebbe investimenti ingenti.
Anche i marchi generalisti potrebbero subire delle revisioni. Peugeot e Opel, entrambi focalizzati sul mercato di massa europeo, presentano diverse sovrapposizioni di prodotto, il che potrebbe portare a un'ottimizzazione dell'offerta.
Negli Stati Uniti, Jeep e Ram restano i marchi di punta, mentre Chrysler e Dodge hanno visto le loro vendite scendere sotto le 150.000 unità ciascuna nel 2024. Inoltre, la lineup di Dodge si è ridotta a una muscle car, la Charger, un crossover sportivo e un solo SUV. Jeep, d'altra parte, ha rappresentato almeno il 15% delle vendite globali di Stellantis nel 2024.
L'Europa rappresenta una sfida ancora più grande per Stellantis, dove è stata più lenta rispetto ai concorrenti nell'elettrificazione e, allo stesso tempo, deve affrontare regolamenti sulle emissioni sempre più rigidi e una crescente concorrenza cinese.
Il gruppo ha in programma di lanciare circa 20 nuovi modelli tra la fine del 2024 e il 2025, principalmente elettrici e ibridi. Un altro tassello della strategia di elettrificazione è la joint venture con Leapmotor, spesso definita il "15° marchio" di Stellantis, che consente al gruppo di importare e produrre i modelli elettrici del brand cinese fuori dalla Cina.
Fiat, in tutto ciò, rimane il marchio più venduto di Stellantis a livello globale, con una forte presenza nei mercati emergenti come Brasile e Turchia, oltre a dominare il segmento delle citycar in Europa con la 500. Gli analisti suggeriscono che il brand potrebbe concentrarsi ulteriormente su modelli accessibili, mentre un altro marchio potrebbe assumere il ruolo di punta per l'elettrificazione (come ad esempio Lancia).