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Tra le novità importanti che riguardano il gruppo Stellantis, pare debba arrivare prima delle Festività un annuncio fondamentale per l'aspetto finanziario della grande società, che ingloba tutto quanto era FCA o PSA. Secondo logica, ci attendiamo che “general Tavares” faccia comunicare formalmente come ha fatto ordine sul fronte del credito al consumo verso la clientela.
Sulla parte finanziaria rivolta al mercato che tocca anche il noleggio. Dopo averlo subito fatto per i pianali, i motori, nelle forniture (vedi assemblaggio batterie in Europa) e ultimamente anche sul pesante fronte software (vedi partnership e intelligenza centraline comune) ovvio che sia stata predisposta una razionalizzazione anche con le banche.
Perché ovviamente la vecchia galassia FIAT, FCA, ha una propria banca (FCA Bank) e la stessa cosa accade per i francesi PSA (PSA Bank). A loro volta, queste banche sono frutto di importanti collaborazioni e JV con istituti molto forti nel mondo della finanza e del credito. Quello necessario per acquistare l‘auto nuova al giorno d'oggi. Parliamo di Crédit Agricole, Santander e BNP Paribas. Sono colossi che non si fanno certo prendere in contropiede, da mutazioni societarie di loro clienti e partner come i costruttori di automobili. Tradotto: la grande opera di Tavares quando razionalizza i due mondi a livello di prodotto e sistemi, deve andare più cauta se si toccano certi contratti con le banche, anche quando le firme non erano Stellantis. Quello che vedremo a breve, in ogni caso, è l’uniformarsi sotto il cappello di Stellantis delle due entità passate, facenti prossimamente capo come sede a Torino.
Per i clienti dei tanti marchi auto Stellantis, come Fiat, Alfa o Lancia, qualche opportunità finanziaria diversa e ben mirata in futuro, dovuta per le auto elettriche, o LEV, come chiamano in STLA le loro elettrificate.
Pare che il gruppo deciderà di declinare in modo anche molto diverso, mercato per mercato, l’offerta e anche il partner bancario a monte: secondo specifica capillarità nelle nazioni o potere finanziario e non per marchio automobilistico. Come invece è ora, per via di accordi frammentati nel tempo da ogni brand.
Visto a valle, dietro a quei contratti con nuovo logo lato utente non cambierà poi molto, nel percepito. Con uno spazio probabilmente ancora ben autonomo in termini di offerta per Leasys e il noleggio del gruppo: resta oggi quello che serve per spingere i BEV, verso l’utenza acerba di auto con la spina. Magari grazie a brand e divisioni finanziare meno vincolate a mamma Stellantis, pur partecipate, potrebbero entrare in flotta a generare reddito anche modelli premium esterni ai 14 marchi. Staremo a vedere.
Quella delle due banche unite, che si traduce ovviamente anche in minori costi, è solo la parte finale di un gran “lavoro riordino” dovuto, per Tavares. Ripercorrendo l'incredibile momento di revisione aziendale nel gruppo nato da poco, si arriva al 2022 dopo aver spostato funzioni, funzionari e manager. Dopo aver detto stop a progetti singoli e aver assegnato al futuro dei marchi un cammino industriale fatto in stabilimenti comuni. Con ritocchi non indolore al personale e alle sedi lavorative (molto avverrà da remoto) per puntare a quel poker di telai, per tutti: STLA Small, STLA Medium, STLA Large e STLA Frame.
Serviranno alla miriade di modelli nei 14 marchi. Con tre diversi moduli motore elettrico e i pacchi batteria assemblati nelle 5 gigafactory. A livello digitale, la base comune conterà su Foxconn e i tre mega-sistemi connessi (Stla Brain, Stla Cockpit e Stla Drive).
Nello sbocco sul mercato, passando per l’ultimissimo (anch’esso doloroso) tassello della razionalizzazione di rete, sono proprio le banche che aiutano ad anticipare soldi ai clienti. Di specifica e ben tutelata, a fine pulizia, resta la grande abilità dei designer a connotare ogni opera secondo il proprio DNA modello. Con una forte personalizzazione ovunque sia possibile, anche tecnicamente, nei larghi ma non troppo paletti del gruppo.
OMF