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La battaglia dei dazi si combatte anche a colpi di pubblicità, ma ogni tanto i tiri vanno a vuoto. Questo è un classico caso di "chi non conosce la storia, è condannato a riviverla per sempre" e il casus belli è la pubblicità di Jeep, RAM e Dodge negli USA per i patriottici veicoli a marchio yankee.
La campagna è partita ai primi di aprile ed era intesa principalmente per promuovere sconti e offerte speciali (prezzi come ai dipendenti per tutti), ma nei vari claim degli spot era sottolineata l'origine dei modelli come "Made in America", e certamente non c'è nulla che si identifichi di più con gli USA delle grandi Jeep, del RAM o delle Dodge. Tutto bene fino a quando si è allertata la TINA, una associazione no-profit (Truth in Advertising) che denuncia gli spot pubblicitari che lasciano intuire cose non del tutto vere. Nel video qui sotto i due spot pubblicitari.
Secondo l'associazione, infatti, le auto promosse non sarebbero fatte interamente in USA ma utilizzano moltissime componenti costruite all'estero. La Commissione Federale per il Commercio, infatti, impone che i prodotti dichiarati come Made in USA debbano essere del tutto o praticamente del tutto costruiti negli Stati Uniti. Qualcosa di molto simile a quanto è successo a DR Automobiles nel giugno 2024 che è stata condannata a pagare una multa di 6 milioni di euro dall'AGCOM per pubblicità ingannevole in quanto affermava che le auto commercializzate fossero Made in Italy. Stellantis non è arrivata a farsi multare, ma ha ritirato la campagna pubblicitaria con l'intenzione di rivederla per non creare equivoci.
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