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Luvly è una startup svedese che si è fatta notare nel 2023 con la O, un quadriciclo elettrico dal design essenziale, pensato per ridurre al minimo l'impatto ambientale. Ma ciò che la rende davvero unica è il suo sistema di produzione "a pacchi", ispirato ai mobili Ikea.
La strategia prevede che le componenti del veicolo vengano prodotte in un’unica fabbrica centrale e poi spedite in kit, in confezioni piatte, verso micro-impianti locali vicini ai mercati di destinazione. Questo metodo consente di ridurre i costi di trasporto e ottimizzare la produzione, un po' come avviene con le famose librerie Billy e i tavoli LACK.
Luvly ha già dichiarato di essere aperta a condividere la sua piattaforma con altri costruttori, e Stellantis ha colto l’occasione per avviare una fase di studio.
Stellantis è da anni protagonista nel segmento dei quadricicli elettrici con la Citroen Ami, la Fiat Topolino e la Opel Rocks Electric, modelli che hanno riscosso un successo inaspettato grazie al loro prezzo accessibile e alla possibilità di essere guidati anche senza patente (versione L6).
Luvly ha confermato di aver siglato un accordo commerciale di un anno con Stellantis, anche se i dettagli dell'intesa non sono stati divulgati. L'obiettivo? Testare la piattaforma della Luvly O e valutarne l'applicabilità ai futuri quadricicli Stellantis.
"La collaborazione mira a esplorare il potenziale dell’approccio unico di Luvly nel design e nella produzione di veicoli, con particolare attenzione ai materiali leggeri, all’accessibilità e alla sicurezza", ha dichiarato la startup svedese in un comunicato ufficiale.
Dal canto suo, Stellantis ha mantenuto un tono più cauto, limitandosi a confermare che sta esaminando la tecnologia di Luvly AB per comprenderne meglio il potenziale nel settore dei veicoli leggeri.
L’interesse di Stellantis per Luvly arriva in un momento in cui la concorrenza nel settore dei quadricicli sta diventando sempre più agguerrita. Se fino a qualche anno fa i principali rivali erano marchi storici come Aixam e Ligier, oggi il panorama è molto più variegato.
Renault ha sostituito il Twizy con il Mobilize Duo, Toyota ha presentato il FT-Me, mentre marchi emergenti come Microlino, Kilow, Biro e Silence stanno tentando di ritagliarsi uno spazio con proposte alternative.
Per Stellantis, trovare una nuova formula vincente è essenziale per mantenere il successo dell’Ami e delle sue gemelle. In questo contesto, l’idea di una produzione “in kit” come quella della Luvly potrebbe rappresentare una svolta per abbattere ulteriormente i costi e rendere i quadricicli elettrici ancora più competitivi.
Una domanda sorge spontanea: se Stellantis dovesse adottare la piattaforma di Luvly, le nuove Ami & Co. sarebbero finalmente più belle?
Difficile dirlo. Da un lato, la Citroën Ami ha un look discutibile che la rende comunque immediatamente riconoscibile e simpatica, un po’ come un cubo su ruote uscito da un cartone animato. Dall’altro, la Luvly O ha un design minimalista e piuttosto anonimo, quasi al limite dell’auto-giocattolo.
Se Stellantis dovesse davvero adottare la piattaforma svedese per i suoi futuri quadricicli, ci sarebbe da chiedersi se le nuove Ami, Topolino e Rocks Electric manterrebbero la loro estetica stravagante o se diventerebbero più simili alla Luvly O, con linee più tradizionali e meno iconiche.
In ogni caso, il vero vincitore sarà chi riuscirà a offrire il miglior compromesso tra prezzo, autonomia e praticità, perché alla fine, in questo segmento, il design conta fino a un certo punto.