Stellantis in due anni cambierà la rete vendita

Stellantis in due anni cambierà la rete vendita
Pubblicità
Via i vecchi concessionari, spazio ad un inedito sistema multimarche, aggiornato alle direttive europee
20 maggio 2021

L’avvento di Stellantis porta grandi cambiamenti anche alla rete commerciale, che nelle prossime due stagioni sarà rivoltata completamente, come un calzino: quello annunciato attraverso una comunicazione inviata a tutti i rivenditori ed alle associazioni di categorie europee, infatti, non è solo tecnicamente un avviso di disdetta per i concessionari, ma prefigura un nuovo modello di vendita, basato su un sistema multimarche.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Entro due anni, come detto, Stellantis sarà presente sul mercato con una rete commerciale tutta nuova: i titolari delle rivendite Alfa Romeo, Fiat, Jeep e Lancia, oltre ovviamente ca va san dire a quelli Citroen, DS Automobiles, Opel e Peugeot, hanno ricevuto notifica del cambiamento previsto in teleconferenza: «Stellantis, per allinearsi ai cambiamenti normativi e alle evoluzioni dell'industria automobilistica - come riporta un portavoce del gruppo - ha deciso di rafforzare i propri canali di distribuzione in Europa, promuovendo un modello sostenibile, dinamico, snello ed efficiente per tutti i suoi brand. I rappresentanti dei concessionari europei saranno coinvolti nello sviluppo dei piani futuri e della strategia di distribuzione di Stellantis che, in linea con il quadro europeo Ber effettivo da giugno 2023, aprirà la strada a un nuovo schema di distribuzione. Questo nuovo modello porterà benefici ai clienti, alla rete di distribuzione e alla stessa Stellantis, creando un ecosistema più efficiente e sostenibile al passo con l'evoluzione del settore automobilistico».

È ancora presto per valutare quali potranno essere le ripercussioni di questa decisione per il mercato italiano, ma in Francia ed Inghilterra la notizia è stata accolta con preoccupazione dai singoli dealer: la scelta di Stellantis, infatti, pare prefigurare una riduzione del numero dei concessionari, con quelli più piccoli che potrebbero essere fagocitati dalle strutture di maggiori dimensioni.

In Italia, ricordiamo, a giugno 2020 Federauto censiva 1.294 concessionari attivi, numero in contrazione rispetto al picco di quasi 2.800 toccato nel 2007; nel 2009, anno ancora non influenzato dalla pandemia, il fatturato del comparto vendita aveva sfiorato i 40 milioni di euro.

Argomenti

Pubblicità