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Il 2024 è stato un anno disastroso per Stellantis, con un crollo del 70% dei profitti rispetto all'anno precedente. Il gruppo ha chiuso l'anno con un utile netto di 5,5 miliardi di euro (circa 5,7 miliardi di dollari), ma le spese e le difficoltà di mercato hanno portato a una perdita operativa di 133 milioni di dollari. Le cause principali di questo tracollo sono legate a problemi di inventario, transizioni di modello ritardate e un posizionamento di prezzo errato per i mercati chiave.
Il settore più redditizio di Stellantis, gli Stati Uniti, ha subito un duro colpo. Le difficoltà sono state accentuate da una gamma di veicoli troppo costosi per il target di riferimento, un problema che ha colpito in particolare Ram e Dodge.
A questi problemi si aggiunge la transizione improvvisa al vertice di Stellantis, con Carlos Tavares che ha rassegnato le dimissioni tra presunti contrasti con il consiglio d’amministrazione. Al suo posto, un comitato guidato dal presidente John Elkann ha preso decisioni strategiche per rilanciare il gruppo, in particolare nel mercato americano.
Secondo il bilancio Stellantis, l’azienda prevede per il 2025 un margine operativo corretto di pochi punti percentuali e non tornerà in attivo prima della seconda metà dell’anno. Tuttavia, diversi fattori potrebbero influenzare questa previsione, tra cui le politiche sui dazi USA, i crediti d’imposta per i veicoli elettrici e il contesto macroeconomico.
Nonostante il quadro incerto, Elkann mantiene un cauto ottimismo: “Il 2024 è stato un anno di forti contrasti per l’azienda, con risultati al di sotto delle nostre potenzialità. Tuttavia, abbiamo raggiunto traguardi strategici importanti, come il lancio di nuove piattaforme multi-energia, l’avvio della produzione di batterie per EV e la partnership con Leapmotor International. Il nostro obiettivo è recuperare quote di mercato e migliorare le performance finanziarie nel corso del 2025”, ha dichiarato.
Con queste premesse, Stellantis affronta un anno cruciale per il proprio futuro, tra la necessità di riconquistare il pubblico e consolidare il suo piano di transizione energetica.