Stellantis, Fiat: gli italiani l'hanno già comprata due volte. E Tavares è come un conquistador portoghese

Stellantis, Fiat: gli italiani l'hanno già comprata due volte. E Tavares è come un conquistador portoghese
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Un ex-viceministro dell'economia, il professor Mario Baldassarri, non ha peli sulla lingua per chiosare la situazione di Stellantis in Italia e il giudizio su Carlos Tavares
16 ottobre 2024

In un recente articolo di AdnKronos ripreso da Riparte l'Italia un ex viceministro dell'economia nel governo Berlusconi ha raccolto le dichiarazioni di Carlos Tavares presso la commissione attività produttive della Camera dei Deputati e si è messo a fare due conti. "A cavallo fra la fine degli anni 70 e metà degli anni '90 - dice il professor Mario Baldassari, ex-senatore - "tra sostegni diretti e indiretti lo Stato italiano ha immesso quasi due volte il valore di Fiat in Borsa in quel momento. È come se il contribuente italiano l’avesse comprata due volte". Dopo quel periodo di "incentivi" (presi dai soldi pubblici), la crisi divenne ancora più profonda, ma l'arrivo di Sergio Marchionne, la trasformazione in FCA e l'acquisizione dei marchi americani fu un vero e proprio miracolo che salvo il marchio Fiat.

L'opinione di Mario Baldassarri, condivisa praticamente da tutti, è che in Europa "...l’accelerazione sull’elettrico, da un punto vista di strategia industriale, è un suicidio masochistico perché significa che decidiamo di comprare le macchine cinesi". A fronte della richiesta di incentivi da parte del CEO Carlos Tavares per riattivare la produzione in Italia, il professore aggiunge che "...il cervello dirigenziale di Stellantis non è a Torino. È fuori dall’Italia, che viene considerata solo un mercato per le vendite. In questo disegno, il ragionamento di Tavares è quantomeno offensivo dell’intelligenza umana"

Durante l'audizione alla Camera Tavares ha detto che produrre in Italia costa troppo e non è competitivo, e c'è sicuramente del vero, ma sempre secondo Mario Baldassarri, "...dire che servono altri incentivi per aiutare i consumatori sembra un atteggiamento da Conquistadores che in America centrale con quattro vetrini volvano comprarsi l’oro (un accenno nemmeno tanto velato alle origini portoghesi di Tavares, ndr). Un incentivo al consumatore alla fine va nelle tasche di chi vende. E il rischio è che non possa nemmeno finire a Stellantis ma alle aziende cinesi, perché i consumatori non sono vincolati a compare da un marchio specifico”.

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