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John Elkann, presidente di Stellantis, risponderà alle richieste delle forze politiche intervenendo in Parlamento nei primi mesi del 2025. La decisione è stata comunicata dopo una conversazione con il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, in linea con quanto stabilito dall'assemblea di Montecitorio a novembre. Questo intervento sottolinea il rafforzamento dei rapporti tra Stellantis e il governo italiano, suggellati dal recente patto per il settore auto promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit).
A partire dal 2025, Stellantis investirà 2 miliardi di euro per rilanciare l’industria automobilistica italiana. Tra le iniziative principali, troviamo la produzione di modelli full electric e ibridi nei principali stabilimenti italiani. A Melfi arriveranno la DS N.8 e la Jeep Compass elettrica, mentre a Cassino sarà la volta della nuova Alfa Stelvio in versione elettrica e ibrida. La storica Giulia dovrà attendere fino al 2026. Nel frattempo, a Pomigliano, la produzione della Pandina proseguirà fino al 2030, affiancata dai modelli Hornet e Tonale.
La crescita del brand Lancia è un altro tassello fondamentale del piano: la nuova Gamma, prevista per il 2026, sarà prodotta a Melfi in versione elettrica e ibrida, mentre la nuova Delta arriverà nel 2028. Infine, Mirafiori ospiterà la produzione della 500 ibrida e Atessa sarà dedicata ai Van elettrici di grande taglia.
Il piano di Stellantis rappresenta un importante passo verso la transizione ecologica, ma solleva interrogativi sul mantenimento dell’occupazione, soprattutto nell’indotto. La Fiom-Cgil sottolinea la necessità di un accordo a livello nazionale ed europeo che includa fondi pubblici per investimenti strategici, aggregazioni di PMI nelle filiere produttive e la creazione di un’agenzia per ricerca e sviluppo.
Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil, accoglie positivamente il piano, definendolo un’opportunità di ripartenza, ma ribadisce che sarà cruciale affrontare il tema della continuità occupazionale nel 2025. La richiesta del sindacato è chiara: un confronto diretto con il governo presso Palazzo Chigi per garantire un futuro solido per i lavoratori e le filiere produttive.
La decisione di Elkann di intervenire in Parlamento arriva in un clima di tensioni politiche. Stellantis ha recentemente depositato una querela per diffamazione aggravata contro il deputato della Lega Alberto Bagnai, accusato di aver condiviso contenuti offensivi nei confronti del presidente Elkann. L’azienda sottolinea che tali comportamenti danneggiano la credibilità delle istituzioni e offendono i colleghi parlamentari.