Stefano Accorsi e Paolo Andreucci, allievo e maestro in “Veloce come il vento”

Stefano Accorsi e Paolo Andreucci, allievo e maestro in “Veloce come il vento”
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L'attore guida la mitica 205 nel nuovo film di Matteo Rovere grazie alla “scuola guida” del 9 volte Campione Italiano Rally
6 aprile 2016

Chi ha qualche capello bianco sulla testa ricorda con affetto la Peugeot 205, una delle auto preferite dai giovani cresciuti negli anni '80 e '90. La 205 nella mitica versione GTI 1.9 e la versione regina dei rally 205 Turbo 16 sono co-protagoniste in “Veloce come il vento”, il film diretto da Matteo Rovere ambientato nel mondo del motorsport che debutta nelle sale il 7 aprile. Girato tra Imola, Matera e i circuiti di Monza e Vallelunga, “Veloce come il vento” vede Stefano Accorsi vestire i panni di Loris De Martino, un tormentato ma talentuoso pilota con un grande istinto per la guida, accanto alla giovanissima Matilda De Angelis.

Stefano Accorsi per questo film ha scelto anche di imparare a guidare le auto da corsa per ricorrere il meno possibile a controfigure, e per l’occasione ha avuto un maestro d’eccezione: Paolo Andreucci, 9 volte campione italiano di rally e pilota ufficiale di Peugeot Sport Italia. Andreucci è stato non solo il mentore dell’attore durante le riprese, ma anche il suo stuntman nelle scene che ne hanno richiesto la presenza.

«Guidare la 205 T16 per me è stato un privilegio: oltre ad essere un’auto mitica nel mondo del rally è anche rarissima, messa a disposizione dal Musée de l'Aventure Peugeot di Sochaux. Ammetto che sentivo la responsabilità perché erano previste scene di guida pericolose. Ma per fortuna c’era Paolo Andreucci! Avere come istruttore un super campione come lui ha reso tutto possibile: non solo mi ha spiegato in modo semplice e chiaro come trattare l’auto ma è stato capace di stemperare la pressione e di dare spazio al divertimento della guida!», ha detto l'attore.

Per Paolo Andreucci «E’ stata un’emozione particolare, perché non capita tutti i giorni di salire a bordo di vetture che hanno fatto la storia del rally come la 205 T16 e – soprattutto – perché è stata la prima volta che mi sono avvicinato ad una produzione cinematografica. Lavorare con Stefano è piacevole e stimolante. Ha un talento naturale per la guida, vi assicuro che non è scontato imparare a domare la potenza della T16 e gestire il cambio a innesti frontali…lo ha fatto da grande professionista. Tanto che non vi nascondo che ci piacerebbe fare insieme una giornata a bordo della nostra 208 T16 durante uno dei prossimi test».

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