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La reazione inconsulta di Luca Corberi durante le finali mondiali della categoria KZ dei kart a Lonato lo scorso anno gli è costata carissima. La FIA, infatti, lo ha squalificato per 15 anni. Corberi, 23 anni, aveva scagliato un pezzo del suo kart contro un avversario, mentre quest'ultimo era ancora in gara. Ma non era finita lì, visto che Corberi, non pago, aveva cercato anche di malmenare il rivale nel paddock, generando una vera e propria rissa. Dopo quanto accaduto, Corberi aveva detto che non avrebbe più corso. E, vista la sanzione della FIA, sarà così anche se dovesse cambiare idea nel tempo.
Il Tribunale Internazionale della FIA ha rigettato la tesi della difesa, secondo cui, visto che le autorità italiane avevano già proceduto nei suoi confronti, la FIA non avrebbe potuto sanzionarlo per gli stessi motivi. I legali di Corberi, inoltre, avevano sostenuto che la sua reazione fosse dovuta ad un moto d'ira, e avevano indicato un precedente nello sci di fondo. In quel caso, l'atleta era stato sospeso solo per una gara dopo aver aggredito un rivale. Un paragone che, per il Tribunale Internazionale non regge, vista la differenza tra i due sport.
E la FIA, inoltre, ha rimarcato che le azioni legali in Italia nei confronti di Corberi sono ancora in corso e che, in ogni caso, la FIA ha una giurisdizione indipendente in casi come questo. Si è pensato a una squalifica a vita, ma il Tribunale Internazionale ha ritenuto fosse corretto dargli la possibilità di tornare nel mondo del motorsport dopo una sospensione iniziale. La squalifica, si legge nella sentenza, impedisce a Corberi di prendere parte in qualsiasi evento organizzato direttamente o indirettamente dalla FIA o dalle associazioni nazionali, e di ricoprire qualsiasi tipo di ruolo o funzione all'interno della FIA.