Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Ci mancava solo questo: non bastavano i SUV da due tonnellate e mezzo e 4 chilometri con un litro, adesso arrivano anche i Super Sports Utility Vehicle... A coniare questo acronimo - francamente ne avremmo fatto volentieri a meno - è la Spyker, piccolo costruttore olandese specializzato nella produzione di vetture sportive. Un ruolo che evidentemente inizia ad andare un po' stretto alla Spyker, che ha deciso di diversificare la propria offerta puntando appunto sulla moda del momento: i 4x4 ad alte prestazioni, meglio se costosi e con una carrozzeria vistosa e un po' eccentrica.
L'originalità innanzi tutto
Il debutto della D12 Peking-to-Paris è avvenuto al recente Salone di Ginevra e dopo averla vista dal vivo possiamo garantirvi che le foto non le rendono del tutto giustizia: dal vero è decisamente più impressionante, il che naturalmente non significa che sia anche bella... Senza avventurarci in valutazioni troppo personali, comunque, ci limitiamo a sottilineare l'originalità della carrozzeria, lunga 4,95 m e larga 2 metri esatti.
Il frontale è dominato dalla grande griglia frontale e dalla "bocca" ricavata nel cofano, mentre la vista laterale si caratterizza per la coda raccolata e il padiglione interamente in vetro trasparente. Le sospensioni da fuoristrada, infine, conferiscono al corpo vettura un'altezza utile a superare con disinvoltura anche i terreni più accidentati.
Le porte sono quattro, con quelle posteriori che si aprono a libro, per garantire una migliore accessibilità ai sedili posteriori (e attirare anche gli sguardi più distratti...).
L'abitacolo, da parte sua, presenta lussuosi rivestimenti in pelle e finiture artigianali in alluminio satinato, secondo una soluzione molto in voga nelle auto d'epoca e ripresa su altre vetture della Spyker.
Motore W12 Audi da 500 CV
La trazione, naturalmente, è integrale permanente, mentre il propulsore è un W12 di 6.000 cc. di origine VW-Audi e potenziato fino a ottenere 500 CV, in grado di spingere i 1.850 kg (un valore molto buono per la categoria) della D12 Peking-to-Paris fino a 295 km/h (!), con un'accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 5 secondi. Il cambio è automatico a sei rapporti, ma consente di selezionare manualmente i rapporti agendo sui "paddles" posti dietro il volante, proprio come sulle monoposto di F1. I freni, infine, sono in materiale ceramico e promettono decelerazioni mozzafiato.
L'inizio della produzione è previsto per il 2007. Per concludere, ai più curiosi segnaliamo che la vettura prende il nome dal famoso raid Pechino-Parigi per ricordare la partecipazione di una Spyker 18/22 HP all'edizione del lontano 1907.