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Chi si ferma è perduto, soprattutto se parliamo di innovazione: per questo, rispetto a concorrenti che spingono forte sull’acceleratore, Toyota si trova nella condizione di non perdere terreno prezioso proprio nel campo della tecnologia e quindi vanno lette in questi termini le notizie relative ad un doppio colpo messo di recente a segno dal costruttore nipponico.
Il primo è relativo all’acquisizione, da parte della divisione Woven Planet (società sussidiaria di Toyota) di Level 5, divisione di Lyft fondata nel 2017 a Palo Alto, in California, e specializzata nello sviluppo di un sistema per la guida autonoma: l’operazione, che dovrebbe perfezionarsi subito dopo l’estate, pare abbia reso necessario un investimento di 550 milioni di dollari e porterà alla costituzione di una imponente struttura internazionale composta da 1.200 tra ingegneri e tecnici dedicati allo definire nei dettagli i servizi di mobilità del futuro, dislocati nelle sedi di Tokyo, il quartier generale di Woven Planet, di Palo Alto e Londra.
Ma la Casa guidata da Akio Toyoda non si è limitata a questo: infatti ha completato un'intesa con altri player nipponici del settore automotive (più precisamente, Daihatsu, Mazda, Subaru e Suzuki) per sviluppare operazioni congiunte nel campo della connettività di bordo e dei sistemi di comunicazione che equipaggeranno i veicoli di prossima generazione, partendo da una piattaforma comune basata su tecnologia Toyota.
La scelta dei partner tecnici non è casuale, ma risponde a precise dinamiche anche di carattere finanziario: Toyota, infatti, ha da tempo acquisito il 100% del capitale di Daihatsu, e detiene circa il 20% delle azioni Subaru, oltre a quote minori (intorno al 5%) di Mazda e Suzuki, mentre queste stesse Case hanno una minima partecipazione al capitale sociale Toyota, valutata intorno alla soglia dell’1%, valore che si spiega con la maggiore capitalizzazione in termini assoluti della stessa Toyota.