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La Spagna, tanto affine all'Italia, sta vincendo. E non stiamo parlando dei recenti Europei di calcio, ma dell'industria automobilistica nazionale. Qualche numero: nel 2023, superata la crisi del Covid, dalle fabbriche spagnole sono usciti 2,3 milioni di veicoli, in calo rispetto al periodo pre-pandemia ma comunque in grande slancio con l'83% di auto prodotte nelle fabbriche dei vari marchi destinata all'export per un valore di 57,5 miliardi di euro.
E non è solo il marchio più famoso della penisola iberica - la Seat del gruppo Volkswagen - ad aver brillato: in Spagna hanno investito un po' tutti e si producono anche le Mercedes, le Ford, le Renault, e molti modelli di Stellantis: Citroen C4, Opel Corsa, Peugeot 208, Lancia Ypsilon, quest'ultima a Saragozza. Con questi numeri la Spagna è di fatto il secondo costruttore di auto del Vecchio Continente con 2,45 milioni di auto prodotte, appena dietro la Germania.
Stellantis in particolare ha prodotto in Spagna circa un milione di auto nel 2023 contro le 500.000 (scarse) fabbricate in Italia e il polo produttivo per le elettriche sarà appunto concentrato a Vigo e Saragozza, con ramificazioni in Serbia per la nuova Grande Panda. E ora che i giochi sono fatti, anche i grandi marchi cinesi stanno cercando accordi in terra iberica, in particolare la Chery che ha stretto un accordo con la Ebro per produrre suv elettrici come la Omoda 5 in terra spagnola, e aggirare così i dazi recentemente imposti dalla UE.